Parco del Piave di Caorera dedicato a Carlo I d’Asburgo imperatore e uomo di pace

QUERO VAS. «Dedichiamo il parco del Piave di Caorera a Carlo I d’Asburgo, un uomo che è stato illuminato dal valore della pace, valore da coltivare e perseguire anche oggi». Le parole del vescovo Antonio Mattiazzo hanno aperto la cerimonia svoltasi ieri nel tendone della Pro loco di Caorera per intitolare una parte del parco della Madonna del Piave all’imperatore austroungarico Carlo I d’Asburgo, beatificato nel 2004.
Oltre ai totem esplicativi del periodo della Grande Guerra, l’area raccoglierà al suo interno anche dei reperti del conflitto, trasportati dal museo Vincenzo Colognese, gestito da Diotisalvi Perin: tra questi anche i resti di un ponte, simbolo di quella pace tra i popoli divenuto elemento portante dell’evento. Alla messa, concelebrata dal vescovo e da don Sisto Berton hanno partecipato tutti, a partire dai cittadini fino alle autorità passando per le associazioni. In più era presente una nutrita delegazione austriaca, rappresentata dall’arciduca Georg d’Asburgo, ultimo discendente della casata.
Accompagnata dalle note della Banda Setteville l’evento si è poi spostato all’aperto, per il taglio del nastro, preceduto dall’intervento del sindaco Bruno Zanolla. «Inaugurare il parco nel centenario del termine della Grande Guerra ha un significato importante che ci riporta alla mente i tragici fatti del conflitto ma nel contempo ci suggerisce l’importanza del messaggio di pace tra i popoli».
«Che questo parco sia un luogo di preghiera e di riflessione», ha invece ricordato Perin, «affinché tragedie come quelle della guerra, che hanno portato con sé milioni di morti non si ripetano mai più». Attorniato dal pubblico Georg d’Asburgo, non ha nascosto la soddisfazione per l’evento, mescolata «all’emozione di essere qui, nel ricordo di mio nonno, che comprendendo l’atrocità della guerra si batté per porre fine al conflitto. L’Europa al giorno d’oggi è un continente senza confini, nella quale coltiviamo i valori della pace. Spero che il parco di Caorera sia uno stimolo per studiare la storia e per ricordare il valore della pace tra i popoli, che dovrà rimanere la colonna portante anche per l’Europa del domani». Al termine si sono susseguiti l’esecuzione degli inni italiano, austriaco, europeo e imperiale, con il taglio del nastro effettuato dallo stesso arciduca, davanti a un quadro raffigurante Carlo I, con tanto di benedizione da don Mattiazzo. —
Dante Damin. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI .
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