«Non siamo contro la giunta Massaro»

BELLUNO. «Basta guardare al passato: andiamo avanti, uniti». L'appello arriva anche da Simonetta Buttignon, Biagio Giannone, Lorena Ghirardini e Andrea Cervo, i consiglieri di maggioranza che...

BELLUNO. «Basta guardare al passato: andiamo avanti, uniti». L'appello arriva anche da Simonetta Buttignon, Biagio Giannone, Lorena Ghirardini e Andrea Cervo, i consiglieri di maggioranza che (insieme al Patto per Belluno e a tutta l'opposizione) hanno votato contro l'addendum e alla fascia progettuale C nel consiglio del 7 maggio.

«Siamo qui perché questa è una battaglia da portare avanti a 360 gradi», ha spiegato la Buttignon. I quattro hanno provenienze politiche lontane da Forza Italia, la loro presenza sta ad indicare la volontà di superare gli schieramenti in questa partita: «Non siamo qui perché andiamo contro la maggioranza o contro la giunta Massaro. Siamo qui perché il nostro territorio si deve presentare unito, compatto, contro un potere forte. Siamo a un punto di svolta: qua decidiamo il nostro futuro, ma dobbiamo smettere di guardare al passato. Andiamo avanti».

Basta, insomma, ricordare chi ha firmato il protocollo d'intesa, chi la delibera di giunta per chiedere di valutare il passaggio a mezza costa Nevegal. Avanti, uniti, «perché il territorio deve poter esprimere il suo parere su progetti di questa portata», ha aggiunto Biagio Giannone. Lorena Ghirardini ha puntato l'attenzione sullo sviluppo turistico della Valbelluna, che verrebbe compromesso da tralicci alti e armati a 380 kV, Andrea Cervo e la Buttignon hanno ricordato che in commissione Via regionale i consiglieri che si mostravano più scettici nei confronti del progetto sono stati accusati di avere «la sindrome del Vajont». «Finalmente si va oltre il livello locale», ha concluso Cervo. «Bene, perché altrimenti si sarebbe continuato a fare il gioco di Terna, che parla con i territori singolarmente per dividerli. Noi vogliamo poter discutere questo progetto tutti insieme, e nella sua interezza (non per pezzi)». (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi