«Noi quartiere dormitorio Dateci bus, metano e Adsl»

BELLUNO. Levego cresce ma i servizi continuano a mancare. Non c'è l'autobus, non c'è una farmacia, non c'è una piccola rivendita di generi alimentari. Per trovare un bar, poi, bisogna arrivare sulla strada provinciale. «Fate qualcosa affinché questa frazione non sia solo un quartiere dormitorio».
La richiesta è giunta dalla platea dei residenti riuniti per l'incontro del sindaco – accompagnato dall'assessore Salti e dal dirigente di servizi tecnologici Lucio Lussu – con la popolazione.
Il tour della giunta è arrivato mercoledì sera a Levego, una frazione in forte espansione urbanistica e demografica ma anche in grande sofferenza per la cronica mancanza di servizi. Qui non ci si lamenta per un buco su una strada, ma perché manca l'autobus. È la prima richiesta dei cittadini, accoccolati sulle deliziose seggioline e sulle panchine usate dai bambini dell'asilo, che ha ospitato la riunione.
«È vero, Levego è la zona meno servita della città come trasporto pubblico», ha ammesso Massaro. L'autobus è stato eliminato tre anni fa, quando le risorse che arrivano dalla Regione per il trasporto locale vennero ridotte di un terzo. Allora gli uffici comunali fecero uno studio sulle corse, verificando che quelle di Levego giravano sempre mezze vuote. «Perché avevano orari assurdi», ha segnalato una signora.
Ripristinare l'autobus, però, non è semplice: per farlo bisogna sopprimere qualche corsa in altre zone della città, perché le risorse regionali, in questi anni, non sono aumentate. «Gli uffici stanno facendo una ricognizione completa per verificare che soluzioni ci sono», ha spiegato il sindaco, che chiede collaborazione: «Fateci sapere in che fasce orarie l'autobus potrebbe essere utilizzato, perché non possiamo chiedere a Dolomiti bus di ripristinare le corse se non vengono usate».
Il metano che non c'è. Un altro servizio che a Levego manca è quello del metano. Tre anni fa in trecento firmarono una petizione per chiedere al Bim di estendere la metanizzazione, ma quel pacco di fogli non è servito a nulla. «Il Bim ci aveva assicurato che l'intervento sarebbe stato compiuto entro il 2000», ha segnalato un cittadino. «Invece siamo ancora qui ad aspettarlo, e per scaldarci usiamo il gpl che oltre a costare il triplo del metano rende anche la metà». In pratica un salasso a ogni inverno. «Il progetto di metanizzazione è esaurito», ha spiegato Massaro. «È possibile che con la gara del gas si trovino nuove modalità per fare investimenti, ma bisognerà capire se chi vincerà la gara riterrà conveniente investire sulla metanizzazione delle aree scoperte».
Adsl, un'utopia? La citazione ha il copyright di una cittadina che ha chiesto lumi al sindaco sulla banda larga. Chi ha figli che vanno a scuola, chi lavora da casa o semplicemente chi usa internet per divertimento, a Levego naviga con connessioni lentissime. Portare la banda larga, però, spetta a enti superiori al Comune, che non potrebbe mai permettersi un simile investimento. «Sembra che il nuovo Governo voglia riprendere il processo di sviluppo dell'informatizzazione del Paese», ha spiegato il sindaco. Che attende, come tutti, di sapere se e quanto accadrà, ma potrà sollecitare e ricordare a Roma che diverse zone del Bellunese sono scoperte.
Arriva la farmacia. La buona notizia, per Levego, è che a breve un medico di base si trasferirà nella frazione, e nei dintorni dello studio aprirà anche un dispensario farmaceutico (simile ad una farmacia, ma con servizi leggermente diversi). Più difficile ipotizzare l'apertura di una piccola rivendita di generi alimentari: il Comune non può imporre a un privato di trasferirsi in un posto o in un altro, e per quanto caldeggi l'avvio di un'attività di questo tipo può solo dare un'occhiata al piano regolatore e indicare quali spazi sarebbero adibiti a uso commerciale nella frazione. Ce ne sono, se qualcuno fosse interessato.
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