Natale senza luminarie Feltre tocca il fondo

FELTRE. Sarà un Natale senza luci, senza albero illuminato, senza musica, né intrattenimenti, né tantomeno iniziative. L’associazione Fel320 alza bandiera bianca. Davvero troppo poche le 35 adesioni da parte di altrettanti negozianti su un totale di oltre cento potenziali attività. Impossibile avvicinarsi al budget di circa 18-20mila euro necessari per allestire il programma che quest’anno era stato curato ancora più nei dettagli. «A questo punto», dice il presidente dell’associazione, Nicola Rech, ci vorrebbe un miracolo». Ovvero, decine e decine di negozianti che domani si precipitano a consegnare l’adesione. In caso contrario per la prima volta Feltre avrà un Natale anonimo che getta un’ombra sinistra sull’immediato futuro della città. Troppi negozianti si erano ormai abituati a dare le luminarie natalizie come una cosa scontata, che “tanto c’era chi pagava”. E invece ieri il presidente di Fel320, Nicola Rech, mai così cupo in volto, ha detto basta. «E se non si riesce a mettere in piedi il Natale, figuriamoci i venerdì estivi del 2015».
Fel320 era stata chiara con i commercianti. Nella lettera consegnata a tutti gli interessati era stato detto chiaramente che si chiedeva di sottoscrivere la dichiarazione di impegno a pagare la quota – 240 euro – da versare poi entro il 31 dicembre. La risposta è stata disarmante: «C’è chi ha detto che vuole vedere come vanno a finire i cantieri, altri che vogliono sapere cosa fanno gli altri, altri ancora che hanno chiesto tempo quando siamo al 23 novembre e di tempo praticamente non ce n’è più», spiega Rech assieme a Miriam Dall’Est, altra anima di Fel320. «Noi ci abbiamo messo tempo e impegno, abbiamo già dimostrato di riuscire a organizzare dei programmi più che decorosi e quest’anno, con soli 20 euro in più di quota erano previste importanti iniziative pubblicitarie e commerciali per attirare pubblico dal Primiero e dal resto del Trentino. Si chiedeva ai commercianti un impegno che non è arrivato e a questo punto è giusto dire basta, anche perché ci sono ancora negozi che dopo avere aderito ai venerdì estivi non hanno ancora pagato».
Adesso volta non ci sono prove d’appello: «Diciamo grazie a chi aveva aderito e resituiremo la quota a chi aveva già versato il denaro» affermano ancora Rech e Dall’Est. «Questa non è una sconfitta nostra o di Fel320, ma di tutto il commercio cittadino. Nessuno potrà lamentarsi di quanto accaduto perché il tempo a disposizione c’era, se qualcuno aveva delle proposte migliori siamo sempre stati a disposizione. Ci era stato chiesto un maggiore battage pubblicitario e grazie all’accordo con l’agenzia trentina Centriamo consulting avevamo ottenuto un accordo vantaggioso con un ritocco minimo della cifra richiesta alle attività».
Inutile attendersi un soccorso in extremis dal Comune: «Le luci le hanno sempre pagate i commercianti e il Comune soldi non ne ha», ricorda Rech. «Purtroppo la risposta è stata del tutto insufficiente. Il limite per dare una risposta scade mercoledì, ma noi non passeremo più per i negozi. Lo abbiamo già fatto. Chi vuole aderire sa dove trovarmi».
I due ripensano al tanto tempo dedicato inutilmente alla causa: «Ore buttate al vento in riunioni, accordi, programmi. Tutto inutile. È la prima volta che Feltre rischia seriamente di avere un Natale senza luminarie e la cosa ci dispiace molto. La città non se lo merita».
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