Minerali rari e strani in mostra ad Agordo

La rassegna, curata dall'istituto Follador e dal Gamp, vuole recuperare un po' di storia
La mostra di minerali allestita ad Agordo
La mostra di minerali allestita ad Agordo
 
AGORDO.
L'esperienza e le conoscenze del Gamp e del Follador richieste anche fuori provincia. Sabato alle 18, alla Casa dell'Ecomuseo di Canal San Bovo (Tn), verrà inaugurata infatti una mostra mineralogica. Scopo della rassegna, intitolata "Le miniere perdute del Vanoi", a cura di Zaira Venzo, è quello di recuperare un po' di storia mineraria di quella vallata, confinante con quella agordina, andata perduta dopo la chiusura delle attività minerarie nel 1940.  «I promotori della mostra - spiega il Gamp - vorrebbero far nascere nella gente della valle la curiosità di saperne di più e far leva sul desiderio di recuperare una parte della storia, da tramandare alle nuove generazioni".  La profonda competenza del sodalizio presieduto da Eugenio Forcellini, è stata "sfruttata" lontano da Agordo anche in passato: a Salgareda e a Cappella Maggiore, per esempio, i recenti interventi di sensibilizzazione verso lo studio e la raccolta dei minerali sono stati apprezzati. D'altronde, oltre 20 anni di storia non sono cosa da poco e potrebbero essere utili anche per la promozione e lo sviluppo del sito minerario di Valle Imperina.  Intanto il binomio Gamp-Follador ha scaldato i motori con l'allestimento della mostra "Minerai: esposizione di minerali da donazioni di collezioni private" al museo della Geologia, mineralogia e paleontologia delle Dolomiti agordine, in via 5 maggio ad Agordo.  Si tratta di una rassegna di una piccola parte dei minerali donati da privati all'Istituto minerario e al Gamp, arricchita di un percorso didattico sulla classificazione dei minerali secondo Hugo Strunz. In questa mostra, a causa della mancanza di spazi, si potranno ammirare solo 300 pezzi: fra questi alcuni sono spettacolari, altri di interesse mineralogico, altri ancora unici come la meteorite di Barcis donata da Umberto Brancaleone. Provengono dalle collezioni di Ottorino Zandò, Antonio Dalla Vista, Italo Magnani, Pietro Vallebuona, Salvatore e Cornelia Vastano, don Raffaele Buttol e Carlo Colli. La mostra sarà aperta fino ad agosto, venerdì, sabato, domenica dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.30. (g.san.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi