Marmolada: «Trento deve collaborare di più»

De Bernardin: «Sul nostro versante ci sono impianti da riammodernare»
La seggiovia Sass del Mul che inizia nel bellunese e termina sul versante trentino
La seggiovia Sass del Mul che inizia nel bellunese e termina sul versante trentino
ROCCA PIETORE.
«Bene il collegamento Fedaia - Punta Rocca, ma Trento collabori a sviluppare anche il resto della Marmolada». Il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin ha accolto con soddisfazione la notizia, riportata sul Corriere delle Alpi, che il Comune di Canazei ha pronto un progetto per la realizzazione di due impianti che andrebbero a collegare il Passo Fedaia con Punta Rocca.  Sul progetto il sindaco del centro fassano Mariano Cloch, non ha nascosto ovviamente tutti i dubbi in merito ai problemi di impatto ambientale.  Anche se questo fatto rappresenterebbe una prima iniziativa concreta da parte trentina per avviare quello sviluppo di quell'area, tanto auspicato nel famoso Patto per la Marmolada, firmato dalla Provincia di Trento e dalla Regione Veneto dopo la definizione dei confini sulla Regina delle Dolomiti, che hanno assegnato gran parte del ghiacciaio alla Provincia autonoma.  Ma il giudizio di De Bernardin sull'operato di Trento, come ha già più volte esternato in merito alla situazione della strada del Passo Fedaia, rimane comunque critico.  La preocccupazione riguarda il fatto che la provincia autonoma si dimentichi di essere legata a doppio filo con il versante bellunese delle Dolomiti.  «Mi va bene che si sviluppi il lato trentino del ghiacciaio», spiega il primo cittadino rocchesano, «ma la giunta trentina non deve dimenticare che ci sono impianti anche su questo versante, che devono essere riammodernati. Ed in questo Trento non ci sta dando una mano».  De Bernardin rivela di essersi trovato poco tempo fa ad una conferenza dei servizi, dove era in discussione il rinnovo delle concessioni della seggiovia Fedaia - Sass del Mul, che sale dalla sommità del passo Fedaia verso Serauta, di proprietà della società Funivie Tofana Marmolada.  La stazione di partenza è in Provincia di Belluno, quella di arrivo sul territorio di Trento, che ha quindi voce in capitolo quando si tratta di concessioni.  «È un impianto che sta arrivando alla scadenza della vita tecnica», spiega De Bernardin.  «In questa occasione ho notato uno scarso interesse da parte trentina. Invece che venire incontro per darci una mano, hanno concesso solo ulteriori due anni di esercizio alla seggiovia».  «La Provincia autonoma di Trento», continua, «ha fortemente voluto la parte della Marmolada che io ho sempre considerato appartenere a Rocca Pietore e dopo 30 anni di sentenze c'è riuscita. Ma una volta ottenuta non ha dimostrato alcun interesse o una volontà di sviluppo della zona.  Ha dimenticato la montagna ed i suoi problemi. All'articolo 5 del Patto per la Marmolada, si prevedeva un impegno da parte di entrambe le parti per la messa in sicurezza del lato trentino del Fedaia. Ma niente è stato fatto e la strada è chiusa per diversi mesi all'anno. Per questo esorto la Regione Veneto ad essere vigile su quanto sta facendo la Provincia di Trento sul nostro ex territorio». E a prendere i giusti provvedimenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi