Marmarole Runde, nasce l’associazione

AURONZO. Da sempre l’unione fa la forza: lo hanno capito anche i rifugisti delle Marmarole che sulle Dolomiti del Centro Cadore ieri hanno costituito l’associazione “Marmarole Runde”.
Sono 7 i gestori di rifugi che hanno firmato l’atto costitutivo negli uffici dell’Aics di Belluno e che nei prossimi giorni si ritroveranno per distribuire le cariche sociali: rifugi Monte Agudo, Ciareido, Baion, Capanna degli Alpini, rifugi Galassi e San Marco.
«Con la nascita dell’associazione “Marmarole Runde”», spiega Vincenzo Menetti, gestore del Monte Agudo, «è un nato un nuovo trekking, un percorso ad anello che permette in un periodo da 3 a 5 giorni di fare il giro completo del Gruppo delle Marmarole, portando alla scoperta di un mondo inesplorato o quasi.
«Un percorso», aggiunge Menetti, «che consente di conoscere un gruppo di montagne aspre e difficili da percorrere, poco frequentate e quindi immergersi in panorami di rara bellezza».
«Il circuito inizia nell’ampio parcheggio a valle del Monte Agudo», spiega, «dove partono gli impianti di risalita del comprensorio sciistico di Auronzo. Si sale il monte con la seggiovia che porta alla cima, a quota 1573, dove c’è il rifugio Monte Agudo. Da lì parte il sentiero che con ampi saliscendi corre sulla dorsale della Croda del Grazioso e del Col Borgiou portando sui vasti prati di Pian dei Buoi. Da qui, seguendo una strada militare, si arriva al rifugio Ciareido, a quota 1969. La visione da quel punto è straordinaria perché l’occhio scorre sulla catena di montagne di fronte: Dolomiti dell’Oltrepiave, del Cridola, del Centro Cadore e sugli Spalti di Toro. Il trekking prosegue mantenendo la quota, per arrivare al rifugio Bajon, costruito a 1826 metri, da dove sempre per saliscendi si arriva al rifugio Chiggiato. Dopo il ristoro, l’escursionista riprende la strada piuttosto ripida che lo porta in Val D’Oten ed alla Capanna degli alpini, dove inizia la salita per il rifugio Galassi e a Forcella Piccola a 2221 metri di quota. Percorrendo un sentiero a mezzacosta troviamo sul Col da chi de Os, il rifugio San Marco, da dove si sale a Forcella Grande a 2255 metri che rappresenta la quota più elevata dell’intero percorso. Da Forcella Grande si prosegue fino alla Foresta del Doge, dove il trekking finisce».
«Sarà completamente tabellato con cartelli in alluminio di nuova concezione. Pensiamo di montarne circa 200. Le tabelle sono tutte a nostro carico», spiega, «come le spese della tracciatura del percorso. Abbiamo aperto anche una pagina Facebook: “Marmarole Runde”.Ci auguriamo solo che il circuito trovi il consenso degli escursionisti».
Vittore Doro
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi