Malga Pian dei Fioc, un regolamento per l’accesso

BELLUNO. Spartana ma accogliente, la casera di malga Pian dei Fioch è un punto di appoggio e di ritrovo importante per chi ama frequentare i sentieri del Serva. Quando il Comune la chiuse, a metà...

BELLUNO. Spartana ma accogliente, la casera di malga Pian dei Fioch è un punto di appoggio e di ritrovo importante per chi ama frequentare i sentieri del Serva. Quando il Comune la chiuse, a metà ottobre, lo sconcerto e le proteste di chi per anni l'aveva curata, arredandola e offrendo ristoro e accoglienza agli escursionisti, hanno convinto l'amministrazione non solo a riaprirla in fretta, ma anche a mettere ordine, stabilendo un regolamento di accesso.

La casera è di proprietà del Comune di Belluno. D'estate ospita il malgaro, d'inverno invece si trasforma in un punto di ritrovo e ristoro per gli escursionisti del Serva. Sulla montagna non ci sono altri edifici in cui potersi riparare o in cui poter sostare e la casera riveste quindi un'importanza strategica in caso di maltempo. Nel regolamento si specifica che l'immobile è “liberamente accessibile a tutti gli escursionisti, quale punto di appoggio occasionale” e che “è vietato interdire il libero accesso alla struttura”. La casera, insomma, è lì per tutti, e per frequentarla basterà rispettare poche regole: non si potrà pernottare, tranne in casi di emergenza (peggioramento del tempo o presenza di persone ferite); si potranno usare la cucina, i servizi, tavoli e panche con la cura che si riserva a un bene collettivo; non si potranno lasciare rifiuti in casera e spetterà agli escursionisti stessi sostituire, a proprie spese, qualsiasi attrezzatura che dovesse essere danneggiata. Inoltre chi la utilizza deve mantenerla in ordine, e, prima di abbandonarla per proseguire la camminata, bisogna verificare che porte e finestre siano ben chiuse, che il fuoco nella stufa sia spento e che la bombola del gas sia chiusa.

«La casera era stata chiusa nel corso di un controllo fatto dagli uffici sugli immobili di proprietà comunale», spiega l'assessore Luca Salti. «Bisognava fare alcune verifiche sull'impiantistica e sulla struttura». Una volta completate, la casera è stata riaperta. «È un edificio molto importante, perché il Serva è la montagna dei bellunesi, insieme al Nevegal. Sono tanti gli appassionati che la frequentano». (a.f.)

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