Spese per il personale aumentate: più care le tariffe in casa di riposo a Livinallongo
Livinallongo, il Comune coprirà gli aumenti per i residenti. Nagler: «Il ritocco è stato inevitabile»

La busta paga più pesante per i dipendenti della casa di riposo Villa San Giuseppe pesa sulle rette degli utenti. Dal primo di ottobre sono scattati aumenti fino al 10 per cento. Ma solo per i non residenti. Per i fodomi la maggiorazione delle rette sarà integrata dal Comune.
Il provvedimento è stato adottato dalla giunta comunale alla quale spetta la competenza secondo quanto previsto dallo statuto della municipalizzata Fodom Servizi che gestisce la residenza per anziani di Sourarù.
La richiesta è arrivata dal consiglio di amministrazione dell’azienda nel momento in cui si è trovato a dover far quadrare un bilancio che, senza questo provvedimento tariffario, sarebbe andato fuori controllo.
A pesare sui conti della municipalizzata sono statigli aumenti contrattuali decisi negli ultimi mesi a favore del personale. In particolare la direzione ha previsto di assorbire solo il 25 per cento del superminimo invece che il 100 per cento come previsto dal contratto nazionale Uneba.
Una misura decisa per rendere più appetibile lo stipendio in modo da fidelizzare il personale ed invogliare qualche giovane ad intraprendere la professione di Oss o di infermiere. Figure sempre più difficili da reperire, soprattutto in un territorio marginale come quello di Livinallongo.
La passata amministrazione comunale aveva inoltre aggiunto nuove misure di welfare aziendale, come buoni acquisto e così via.
Altra voce in rosso, oltre a quella per i maggiori costi del personale, si è rivelata quella relativa alle entrate delle rette.
A causa della mancanza di personale sufficiente a garantire i livelli di assistenza previsti dalla legge, la struttura è costretta da ormai qualche tempo a lasciare qualche posto vuoto, con il conseguente mancato introito.
Negli ultimi otto anni le rette di Villa San Giuseppe hanno visto un inesorabile e costante aumento a causa dei maggiori costi di gestione dovuti una volta alle spese di riscaldamento, una volta allo smaltimento dei rifiuti fino alla mazzata del periodo del Covid.
Nel 2017 la retta giornaliera a Villa San Giuseppe era di 44,90 euro, che è stata portata a 49,99 nel 2021 e a 55,99 nel 2023. Solo nel 2019 l’amministrazione Grones aveva deciso di non metterci mano. Salvo poi dover intervenire due anni dopo, a causa del Covid.
L’aumento deciso dalla giunta del sindaco Oscar Nagler questa volta sarà di 6 euro al giorno: ovvero 2.200 euro in più all’anno. Per gli utenti autosufficienti e non con impegnativa la retta salirà così a 62 euro al giorno. Per i non autosufficienti senza impegnativa a 95 euro (finora era di 83 euro).
Pressoché invariate invece le rette per l’accoglimento diurno, con colazione e pranzo, che sarà arrotondato da 27,93 a 28 euro, sia per gli autosufficienti che per i non autosufficienti con impegnativa. In assenza di questa la quota sarà di 56 euro. Arrotondamento all’euro anche per l’accoglimento diurno con colazione, pranzo e cena che da 36,49 passerà a 37 euro per non e autosufficienti con impegnativa. Senza questa il costo passa a 65 euro.
«Si tratta di un provvedimento che dobbiamo prendere a causa della situazione di grossa difficoltà in cui si trova in questo momento Villa San Giuseppe», spiega il sindaco Oscar Nagler. «Non sarebbe stato possibile evitarlo».
Gli aumenti però peseranno di fatto solo sugli utenti provenienti da fuori. Per i fodomi nati a Fodom, residenti dalla nascita o da almeno dieci anni ( eccetto quelli per cui è obbligato il Comune di provenienza come domicilio o soccorso), l’aumento sarà coperto con un’integrazione del Comune di Livinallongo. Che aggiungerà altri 3 euro a quelli già previsti finora.
«Per i non residenti», spiega Nagler, «c’è sempre la possibilità che il Comune di provenienza preveda un analogo contributo».
Per il momento il contributo è stato previsto ed assicurato fino al 31 dicembre. «Dal primo gennaio dovremo valutare i margini di manovra che ci permetterà il bilancio. Se ci sarà la copertura, di certo lo prorogheremo a tutto il 2026».
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