L’hotel Alle Alpi acquistato da un gruppo di parrocchie

TAMBRE. L’albergo Alle Alpi di Tambre cambia veste e gestione. Da struttura recettiva turistica rivolta a tutti a struttura privata destinata ai campi scuola soggiorno per giovani e famiglie.
C’è voluto un anno e mezzo di trattative per concludere positivamente il passaggio di proprietà tra Siro Donadon e le parrocchie veneziane dei Carmini, di S. Trovaso e dei Gesuati di Venezia. Non più albergo Alle Alpi ma Casa di Tambre. Sono coinvoltenell’acquisto anche le parrocchie di Lido, Murano, Frari – San Pantalon – Tolentini, Gambara che già dalla prossima estate potranno usufruirne.
«Tanti soggetti per un’operazione che si è conclusa con successo e con lo scopo», ha spiegato don Andrea Longhini, ideatore dell’operazione, in un’intervista a Gente di Venezia uscita qualche giorno fa, «di ospitare giovani e famiglie che in questa oasi di pace potranno essere coinvolti in attività parrocchiali estive e invernali. Uno spazio che tutti riconoscano come proprio, per condividere momenti di allegria, festa, vacanza, e attività creative nel tentativo di riaggregare le persone e di ricreare una comunità, ricomponendo un tessuto sociale che nelle propria realtà è venuto a mancare».
Soddisfatto della conclusione di un iter dall’esito incerto fino a poche settimane fa anche l’ex proprietario Siro Donadon, classe 1949: «Non potendolo più gestire per la mia situazione personale, la vendita dell’albergo mi è apparsa fin da subito come l’unica soluzione».
«Adesso», spiega Donadon, «sono tranquillo perché la riapertura dell’attività anche sotto questa nuova veste, non solo rivaluta una struttura che io lascio in buone condizioni, anche se vanno adeguate alle nuove normative la cucina e qualche altro aspetto meno impegnativo, ma assicurerà al paese di Tambre altre presenze. Gente che magari non conosce la zona e che grazie all’innovazione farà conoscere il paese contribuendo come prima e forse anche più di prima ad incrementare la presenza turistica di questo nostro bel paese».
Pienamente d’accordo anche la delegata Ascom Loredana Stiletto: «Chiuso dal 2017, era l’unico albergo del centro di un paese. Un’attività ereditata da mamma Camilla che, appassionata di cucina, negli anni Sessanta e come altre donne imprenditrici e coraggiose in quegli stessi anni era riuscita a trasformare la sua casa in ristorante a cui pian pianino con l’aiuto e la collaborazione dei famigliari aveva preso le sembianze di una pensioncina. Siro, trovatosi successivamente da solo, con tanto lavoro e capacità innovativa (prime camere con bagno, primo campo da tennis, prima sauna, primo parco giochi) era riuscito poi ad aggiungere del suo trasformandola definitivamente in albergo».
«Benvenuta quindi la Diocesi veneziana che ha colto un’opportunità eccezionale», spiega, «25 camere con bagno, ampia sala da pranzo, cucina (da adeguare alle normative) una luminosa sala-veranda, ascensore, sauna, campo da tennis, parco giochi, parcheggio, riscaldamento acqua con pannelli solari. Ma tra i vantaggi bisogna considerare la sua posizione centrale comoda rispetto ai i servizi del paese, la vicinanza al Cansiglio e al lago di Santa Croce, ai dintorni del paese e, aspetto determinante, ad un’ora e mezza di Venezia».
«In una situazione di grande difficoltà economica per il comparto turistico», sottolinea la delegata Ascom, «bisogna dire che questa è una soluzione è ottimale per tutti, anche per la comunità di Tambre che vede risorgere una struttura a cui era profondamente legata». —
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