L’autopsia smentisce il racconto di Bance
Aline strangolato dal suo assassino
crolla la ricostruzione dell’africano
crolla la ricostruzione dell’africano

Mateus da Silva Ribeira
FELTRE. Aline è morto strangolato. L’esame autoptico sul corpo di Mateus Da Silva Ribeiro, il transessuale brasiliano trovato morto nel suo appartamento di Castelfranco venerdì scorso, ha confermato quale causa del decesso quella del soffocamento. L’esito smentisce quindi la versione fornita da Bance Harouna, l’africano residente a Feltre fermato domenica con l’accusa di omicidio. Il ventottenne ha detto ai carabinieri di aver colpito il transessuale con un pugno.
L’interrogatorio.
Bance Harouna, originario del Burkina Faso e residente a Feltre, è stato ascoltato ieri mattina per oltre un’ora dal giudice per le indagini preliminari Umberto Donà. L’africano ha raccontato al magistrato la sua versione del drammatico pomeriggio di lunedì quando è entrato nell’appartamento di Aline per avere un rapporto sessuale. «Volevo che mi restituisse i 50 euro perchè avevo scoperto che in realtà era un transessuale», ha detto l’africano. «L’ho colpito con un pugno. Non pensavo di averlo ucciso, ma solamente di averlo stordito». Ma è la stessa autopsia eseguita ieri pomeriggio dal professor Massimo Montisci a smentire il racconto dell’africano, il cui arresto è stato convalidato ieri dal gip. L’esame autoptico sul corpo di Mateus Da Silva Ribeiro ha infatti confermato quale causa del decesso quella del soffocamento. L’esito conferma dunque la prima ipotesi tracciata dagli investigatori, quella dello strangolamento con un foulard che era sopra il letto.
Le indagini.
Ma è sul movente del delitto che si stanno concentrando le attenzioni dei carabinieri. Non credono infatti alla versione raccontata dall’africano. Ritengono che all’origine della furia omicida ci sia una presa in giro di Aline a Bance. Pare infatti che quest’ultimo prima di arrivare a Castelfranco per l’appuntamento abbia assunto cocaina e che questa gli abbia impedito un normale rapporto sessuale. Vista l’impossibilità di portare a termine l’atto, l’africano avrebbe chiesto indietro i soldi. Al rifiuto di Aline, magari condito da qualche ironia, Bance avrebbe perso la testa è colpito il transessuale per poi soffocarlo con il foulard.
La confessione.
Il giallo di Castelfranco viene risolto dai carabinieri domenica pomeriggio. Harouna Bance è davanti al colonnello Baldini e al capitano Nicoletti. Gli investigatori lo mettono di fronte alle sue responsabilità, a quelle sette telefonate intercorse tra lui e Aline giovedì, ma non cede. Poco dopo mezzogiorno, il ragazzo chiede di telefonare al padre nel Burkina Faso che lo convince ad ammettere le sue responsabilità. Quando Bance riattacca si rivolge ai carabinieri e dice: «Ho ucciso io Aline, ma ricordo poco di quello che è successo».
Argomenti:omicidio a castelfranco
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