L’autista del latte ha perso un dito «Colpa di un capriolo»

Leonardo Latina racconta la drammatica disavventura «Un animale mi ha attraversato la strada all’improvviso»

belluno. «Un capriolo mi ha attraversato la strada e non sono più riuscito a tenere il mezzo sotto controllo, dopo la sterzata improvvisa per evitare l’animale». Latte in strada ma soprattutto un dito amputato: è il bilancio dell’incidente dell’altra notte a Pieve di Cadore che ha visto coinvolto il conducente di un camion che trasporta latte per Lattebusche.

Leonardo Latina, 31 anni, è uscito vivo catapultandosi fuori dal tettuccio, ma quando si è guardato la mano ha visto il pollice disfatto. «Non so come mi sia fatto male al dito», racconta «non ho sentito male al momento, ma tant’è: hanno dovuto amputarlo».

È lo stesso conducente a raccontare quegli attimi di paura lungo l’Alemagna, durante una nottata come tante che il suo lavoro gli offre. Doveva effettuare una cinquantina di consegne nell’alta provincia. «Erano quasi le quattro di mattina e facevo le prime consegne del latte: procedevo a velocità normale perchè il tratto era in salita, quando mi è spuntato fuori un animale, un cervo o un capriolo non saprei. Mi è venuto istintivo schivarlo ma ho perso il controllo del mezzo: ho iniziato a sbattere sul guard rail, poi sul muretto e quindi mi sono rovesciato. Non è la prima volta che a me e ad altri capita che in quel tratto attraversino degli animali, l’ho detto subito a vigili del fuoco e carabinieri che mi hanno assistito. Quando vado a Laggio di cervi o caprioli ne trovo tutte le mattine».

Latina, che abita a Belluno e lavora per una ditta di Fonzaso che distribuisce per Lattebusche, al momento dell’incidente ha trovato uno straniero al quale ha chiesto di chiamare il 112, poi un altro automobilista che gli ha dato una mano: «Grazie a dio avevo le cinture ma non riuscivo a uscire, dopo un po’ sono riuscito a staccarmi: c’era il tettuccio e sono uscito da lì il prima possibile, preso dalla paura. Avevo il pollice tutto maciullato e lo stavo tenendo in mano: sono arrivato in strada con il pollice penzoloni... Poi in ospedale mi hanno detto che non c’era più l’osso: quando mi sono capovolto ho tirato su la mano e ho visto il mio pollice distrutto».

Latina è stato trasferito in ospedale a Pieve e da lì si è fatto poi portare dalla compagna all’ospedale di Belluno per la cura del dito: «È venuta la mia ragazza verso le 6.20: mi avevano chiesto se avessi voluto essere portato in ambulanza fino a Belluno ma mi avevano avvertito che non avrebbero aperto prima delle 8 per curarmi il dito. Così sono andato per conto mio: al San Martino hanno proceduto per l’amputazione del pollice». —

Cri.Co.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi