Lamon, rebus sulla casa di riposo

Il direttore Sommariva: «Difficile scegliere tra il pubblico e il privato»

LAMON. È la terza Ipab (istituzione di assistenza benefica) del feltrino, la casa di riposo di Lamon. E siccome dai primi mesi di quest'anno la Regione impone di sciogliere gli enti e di cambiare personalità giuridica, pubblica o privata a scelta, dal consiglio di amministrazione si considera la possibilità di una fondazione. Fondazione significa, nel caso del centro servizi di Lamon, conservazione del patrimonio immobiliare e mantenimento del legame della struttura con il territorio, in una gestione privatistica. Come il Carenzoni e il Sanguinazzi, alla luce delle ultime disposizioni della regione Veneto, anche il cda del centro servizi dell'altopiano, dovrà fare la scelta se accorparsi ad aziende o fondersi con altre case di riposo, o mantenere la gestione privata con il controllo della Regione.

Una scelta giudicata non facile, dal direttore Giampaolo Sommariva che spera ancora nella «modifica al testo definitivo di una norma di cui si parla da tanto tempo». Proprio perché lo scioglimento e la trasformazione delle Ipab in altra istituzione pubblica o privata, non è argomento di ieri ma di anni fa, «le antenne alte ci sono», dice il direttore Sommariva. «Ma ogni scelta valutata e intrapresa dovrà essere assunta e ratificata dal cda».

«Come il Carenzoni e il Sanguinazzi, anche la nostra è un'attività specifica. Per le dimensioni e per i ricavi, la trasformazione dell'istituto in fondazione potrebbe essere l'opzione perseguibile, dal punto di vista tecnico. Questo consentirebbe di mantenere una personalità giuridica di tipo privatistico che dal punto di vista gestionale offrirebbe maggiori garanzie sia assistenziali che di riferimento per il territorio».

I requisiti di bilancio e la potenzialità delle strutture Ipab (in tutta la provincia di Belluno forse non arrivano a dieci), erano stati evidenziati dal presidente della conferenza dei sindaci, Paolo Perenzin, quando ha parlato ai colleghi della legge di riordino. Il Carenzoni è prossimo alla fusione con l'azienda feltrina per i servizi alla persona. Al Sanguinazzi forse basta costituirsi in associazione per mantenere lo status quo.

Laura Milano

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