La voga veneta a Santa Croce Sport e cultura per rinsaldare il rapporto con la Serenissima

L’EVENTO
Non solo sport nell’appuntamento con i campioni della voga veneta che in agosto si sfideranno a colpi di remo sul lago di Santa Croce. Sono numerosi infatti gli enti e le associazioni che animeranno la proposta culturale legata al campionato nazionale della disciplina in programma sabato 21 e domenica 22 agosto. Voga significa remi e il bosco “da reme” della Serenissima sarà uno dei protagonisti degli incontri previsti sulla spiaggia di Farra con Veneto Agricoltura, gestore del Museo dell’Uomo in Cansiglio, grazie all’esposizione di documenti e reperti che trattano la secolare storia della foresta del Cansiglio tutelata dalla Repubblica di Venezia fin dal 1420 e dai cui faggi venivano ricavati i remi che muovevano le galee veneziane, le navi da guerra che venivano costruite presso l’Arsenale. Un’occasione anche per ripercorrere la storia dell’arrivo e della vita della comunità cimbra giunta in Cansiglio alla fine del XVIII secolo. Grazie alla presenza del Museo degli Zattieri del Piave, verrà invece rievocata l’antica metodologia del trasferimento dei tronchi che fin dal XV secolo avveniva dai monti bellunesi fino a Venezia lungo “la Piave”. Il legname, fatto fluire prima liberamente e poi legato in zattere, risultava per la Serenissima indispensabile sia per la realizzazione delle imbarcazioni, sia per la costruzione dei palazzi che poggiano su milioni di tronchi infissi nel fango lagunare. Il Museo zoldano del Ferro e del Chiodo farà rivivere l’antico rapporto che legava la Repubblica di Venezia alle antiche fucine della Val di Zoldo, i cui chiodi e gli utensili da lavoro risultavano indispensabili per la cantieristica navale veneziana, sia da “grosso” (le navi) e sia da “sottil” (le piccole imbarcazioni lagunari). Una mostra di foto d’epoca rievocherà la storia delle tre dinastie di “maestri d’ascia” provenienti dalla Val di Zoldo (Battistin, Tramontin e Casal) che nel XIV secolo hanno cambiato la cantieristica veneziana e in particolare la metodologia costruttiva della gondola. Grazie alla partecipazione del Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme saranno ripercorse la storia e la cultura del mondo dei barcari, nonché il profondo legame che univa la cittadina dei colli euganei alla Serenissima. Tramite le fotografie realizzate da Maurizio Rossi “susitin”, regatante più volte “bandierato” in Regata storica e affermato fotografo, verranno ripercorse le fasi costruttive più salienti della costruzione di una “mascareta” creata dal maestro d’ascia Agostino Amadi, titolare dell’omonimo cantiere nell’isola di Burano. Un “remer” poi esporrà le antiche tecniche costruttive per la realizzazione dei remi e delle forcole. La storia delle regate di voga alla veneta (che si disputeranno nella zona sud del lago) saranno oggetto della conferenza di Giorgio Crovato, storico della voga veneta, nonché autore dei volumi “Regate e regatanti”, “Venezia è una regata” e “Barche della laguna veneta”. Per incontri con l’autore, Alessandro Dissera Bragadin presenterà il suo romanzo “Venezia 1797. Oltre la fine di un mondo”. Un’esposizione di volumi marinareschi sarà curata della libreria nautica, nonché casa editrice veneziana “Mare di carta”. A corollario della manifestazione l’esibizione del Coro monte Dolada, del Coro della voga veneta di Mestre e della banda musicale dell’Alpago con la coreografia di imbarcazioni tradizionali sul lungo lago davanti alla spiaggia. —
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