«La Valboite e il Cadore restano dei territori sani»

CORTINA. Con il dono del campanile in bronzo è stato salutato ieri in sala consigliare il maggiore della Guardia di finanza Leonardo Landi che lascia Cortina per un nuovo incarico a Roma.
Il commissario Carlo De Rogatis ha consegnato a Landi la riproduzione del campanile a ricordo dei cinque anni passati a Cortina.
Landi era arrivato a Cortina nel 2011, nel contempo la sede ampezzana della Finanza è passata da da tenenza a compagnia; ora il maggiore andrà a comandare il nucleo operativo di Roma città metropolitana.
Ieri mattina in municipio si è così rinnovata, davanti alle autorità militari, civili e religiose del paese, la cerimonia di saluto che si svolge ogni volta che nelle forze dell’ordine vi è un avvicendamento.
«L’occasione è al tempo stesso piacevole e spiacevole», ha esordito De Rogatis, «piacevole perché il maggiore è giovane e torna a casa avendo davanti a sé un’importante crescita professionale; spiacevole perché perdiamo un pezzo importante. Sono stati 5 anni intensi e negli ultimi 4 io e il maggiore abbiamo collaborato molto. Cortina è un luogo dove c’è sempre tanto da fare. Landi è sempre stato presente e attento e credo che il primo ad essere dispiaciuto nel dover lasciare la Conca sia proprio lui. Lascerà a Cortina un pezzo di cuore».
Non ha nascosto la sua emozione Landi nel ritirare il campanile. «Il bilancio di questi cinque anni è più che positivo», ha spiegato Landi, «siamo partiti come tenenza e poi siamo diventati compagnia, in un Natale caldo (il 30 dicembre 2011 l’Agenzia delle entrate fece un blitz in numerose attività commerciali del centro, ndr), e questa elevazione ha consentito alla Guardia di finanza di poter lavorare in maniera più capillare».
Il comando di Landi ha portato in questi 5 anni la Finanza a selezionare i contribuenti, a verificare quali erano gli evasori e soprattutto a capire perché lo erano. Le persone in reali difficoltà economiche, a norma di legge, sono state aiutate. Coloro che volevano invece fare i “furbetti”, ossia non pagare le tasse e mantenere un tenore di vita elevato sono stati puniti.
«La valle del Boite ed il Cadore», ha sottolineato Landi, «restano territori sani. La stragrande maggioranza dei cittadini sono onesti contribuenti. Certo c’è chi non lo è e in quei casi siamo intervenuti».
L’eredità più importante che il maggiore Landi lascia a Cortina è il rapporto di collaborazione che ha creato proprio con i cittadini, riuscendo a spiegare che chi non paga le tasse o assume in nero danneggia chi invece è un onesto contribuente.
«Il contatto umano di reciproco rispetto e fiducia che si è creato in questi anni con la popolazione è sicuramente la soddisfazione maggiore», ha ribadito l’ufficiale delle Fiamme gialle, «un rapporto che ho costruito partendo quasi da zero. Si sa che la Finanza è spesso invisa. Ma siamo riusciti a spiegare ai cittadini il nostro ruolo. Lo hanno capito e hanno iniziato a dialogare con noi. Il 117 e la nostra caserma sono diventati punti di riferimento chi chiede informazioni o consigli o chi segnala situazioni anomale. La popolazione locale ha dimostrato di essere esigente nei nostri confronti, ma credo di aver risposto a questa richiesta di esigenza con risultati e con serietà».
Landi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con lui, dai sui militari alle altre forze dell’ordine della conca, ai volontari del soccorso, alle autorità. Un pensiero è poi andato ai familiari delle vittime che con il Soccorso alpino della Guardia di finanza, Landi ha conosciuto in questi anni in cui ha avuto alle dipendenze anche le stazioni Sagf di Cortina e di Auronzo.
Da venerdì sarà a Roma con il suo nuovo incarico portando avanti un progetto pilota, che prevede la divisione dell’area metropolitana in varie sezioni sulle quali la Finanza interverrà con specifiche competenze.
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