La casetta frazionale di Sois sarà gestita dagli alpini

Il Comune affiderà la struttura in comodato gratuito per 9 anni alle penne nere Il capogruppo Spessotto: «Finalmente, ora rimuoveremo l’eternit dal tetto»
gianpaoloperona- perona- sois parco giochi
gianpaoloperona- perona- sois parco giochi

BELLUNO. Gli alpini di Sois gestiranno ufficialmente la casetta della frazione. Lo fanno da sempre, fin da quando è stato montato il prefabbricato sul terreno della diocesi, 27 anni fa. E la loro non è una gestione ordinaria: negli anni si sono occupati di arredarla, cucina compresa, di mettere a norma gli impianti, di effettuare i lavori per la prevenzione sismica e antincendio. Non appena troveranno le risorse economiche, chiameranno anche una ditta specializzata per rimuovere la copertura in eternit e sostituirla.

Gli alpini hanno sempre avuto a cuore la casetta, che rappresenta la loro sede, ma anche un luogo di aggregazione importante per la frazione, ma fino ad oggi non hanno mai avuto un documento in mano che li autorizzasse a gestirla. Lo avranno non appena il consiglio comunale, che si riunisce lunedì, licenzierà la convenzione che è stata presentata in commissione. «Da anni gli alpini chiedevano di sistemare la loro posizione con l'amministrazione», spiega il consigliere Andrea Cervo. «Ci sono state alcune lungaggini burocratiche, ma finalmente siamo arrivati al dunque».

Il contratto è pronto, gli alpini (se il consiglio approverà) avranno in gestione l'edificio per nove anni (rinnovabili), in comodato d'uso gratuito. E potranno continuare a investire nel suo miglioramento.

Del resto, sono abituati a mettersi in prima linea quando c'è qualche lavoro da fare: «Quella casetta arriva dal comune friulano di Prasagnis», racconta il capogruppo Gianni Spessotto. «Era stata usata ai tempi del terremoto, è stata montata nel 1988». Il Comune aveva dato l'autorizzazione alla posa con la formula del precariato, ma sono passati 27 anni e quel vincolo pare sia decaduto. Nel 2006 il Comune l'ha acquistata dalla diocesi e da allora gli alpini chiedono una convenzione che regoli i rapporti con l'amministrazione.

«L'abbiamo sempre mantenuta, migliorata, attrezzata con il parco giochi. Lì non c'è un centesimo che non sia stato messo dagli alpini», continua Spessotto. «La casetta alpina ha un'importanza sociale, perché è il punto di ritrovo per tutta la popolazione delle frazioni limitrofe». Per renderla ancora più accogliente gli alpini l'hanno arredata con gusto, hanno allestito una bella cucina e ogni anno fanno qualche miglioria. Il prossimo lavoro, piuttosto impegnativo, riguarderà il tetto: c'è da rimuovere l'eternit. «È stato trattato, in passato, per abbattere eventuali polveri che potevano liberarsi, ma adesso vogliamo rimuovere l'eternit», aggiunge Spessotto. «Vogliamo che tutto sia in ordine». L'intervento sarà costoso, quindi ogni aiuto sarà bene accetto.

Alessia Forzin

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