La Befana del vigile arriva a Belluno sulle auto storiche

BELLUNO. Anche quest’anno la “Befana del vigile” ha fatto visita a Belluno. Complici il bel tempo e un interesse sempre più acceso da parte dei club che non intendono mancare a quello che è ormai un appuntamento consolidato della città di Belluno. La manifestazione si è svolta nel giorno della Befana.
Alle 11 in piazza dei Martiri è iniziata la sfilata di tutte le macchine che hanno preso parte all’iniziativa. Ad aspettarle un vigile urbano che le ha presentate una alla volta per poi farle parcheggiare lungo la piazza. A sfilare, oltre alle auto d’epoca, anche la befana che ha chiuso la fila e distribuito dolci a tutti i bambini presenti. La Befana del vigile è una tradizione che nasce negli anni ’30. A Belluno arriva solo a metà del secolo scorso per arenarsi poi negli anni ’90.
«Nel 2014 è stata ripresa grazie al circolo bellunese auto-moto d’epoca e a Franco Gidoni, coordinatore dell’evento», ha spiegato Gustavo Dalla Ca’, comandante della polizia locale. «Sia storicamente sia nella recente riproposizione lo scopo è quello di raccogliere generi alimentari che verranno poi consegnati ai frati di Mussoi per la mensa dei poveri».
L’edizione di quest’anno vede la partecipazione di 4 club: il Circolo bellunese auto-moto d’epoca; l’Alfa club Belluno che sfilerà con auto moderne e storiche; il Gentlemen drivers club Belluno con modelli degli anni ’60 e ‘70; e il club Amici della Topolino che, ha svelato la presidente Daniela Pongiluppi, «è arrivato a tantissime iscrizioni, alcune anche dalle province di Trento e Treviso».
«Nelle tre edizioni precedenti abbiamo visto una crescita esponenziale dei partecipanti», ha dichiarato soddisfatto l’organizzatore dell’evento Franco Gidoni. «Siamo partiti con 35 macchine nella prima edizione e l’anno scorso siamo arrivati a quasi una sessantina. C’è un interesse forte dei soci che ci avevano chiesto informazioni sulla manifestazione già a novembre. È molto sentita anche dai veri destinatari. Credo che nell’immaginario collettivo i frati siano legati maggiormente a un certo mondo dell’elemosina e dei poveri. L’anno scorso abbiamo raccolto talmente tante borse che non ci stavano nemmeno nel furgoncino. Siamo arrivati a una qualche quintalata di generi alimentari. È un aiuto concreto».
Davide Piol
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