In centinaia a bordo della vecchia locomotiva

LONGARONE. Torna il treno a vapore dal Trevigiano alla Valbelluna e come sempre l’accoglienza è stata piena di entusiasmo. Centinaia le persone accorse nelle varie stazioni, da Treviso a Longarone, per la manifestazione organizzata da Aics provinciale e da alcune associazioni del settore del recupero di treni storici. Protagonista, come sempre, una locomotiva storica 740 con cinque vagoni “centoporte” con i vagoni come una volta e il funzionamento a carbone: quasi 150 i km complessivi dalla stazione di Treviso passando per Feltre, Belluno e infine Longarone.
In questo primo tratto sono state circa 500 le persone a bordo e migliaia quelle di tutte le età che hanno aspettato l'arrivo del treno nelle varie stazioni. Arrivati a Longarone i passeggeri si sono recati a visitare la rassegna “Treno delle Dolomiti” a Longarone Fiere. Nel primo pomeriggio anche un piccolo giro di andata e ritorno fino a Ponte dove c’è stato un pranzo nella vicina locanda della stazione, per l’occasione convenzionata con Aics. Poi il ritorno a Treviso.
I convogli hanno rispettato gli orari previsti e sono stati annunciati anche sui tabelloni elettronici delle varie stazioni. Spettacolo nello spettacolo, poi, quello inscenato dall’artista Mauro “Lampo” Olivotto e dalla sua compagnia con una scenetta western. Il gruppo è partito da Castellavazzo a bordo di una vecchia Fiat Ballilla per trasportare un “prigioniero” scortato da guardie e sceriffo e “una cassa d’oro” salendo sulla vaporiera a Ponte. A Polpet ad attenderli c’era la banda di “fuorilegge” da Mel che già l’anno scorso aveva tentato un (fallito) assalto alla diligenza. La storia non finisce qui: nuova puntata il prossimo anno.Aics soddisfatta per l’andamento dell’evento: «I passeggeri» spiega Enciro Valmassoi, «sono stati in linea con le aspettative e visitatori in crescita alla fiera rispetto alla scorsa edizione. Bilancio quindi positivo anche quest’anno con il fascino immutato del treno storico che suscita emozioni sia nei grandi che nei più piccoli». (e.d.c.)
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