Lamon, raccolta fondi per la famiglia colpita dall’omicidio-suicidio
Avviata una sottoscrizione in paese. Miriam Tommasini e i congiunti chiedono silenzio per affrontare il loro lutto

Dare una mano concreta a una famiglia travolta da una tragedia impensabile, che ha segnato profondamente tutta la comunità di Lamon, l’omicidio-suicidio di Oltra.
Nel giorno che doveva essere quello della festa più attesa, la celebrazione del Majo – tenutasi in forma ridotta per rispetto del lutto – la comunità di Lamon ha pensato soprattutto a Miriam Tommasini, moglie di Vladislav Gaio e madre di Riccardo, e alla famiglia della donna. E lo ha fatto dando il via ad una raccolta di fondi per dare un sostegno concreto a chi è rimasto.
L’iniziativa è stata lanciata dall’associazione lamonese Famiglie Insieme, il sodalizio impegnato da tempo nell’organizzazione di attività ricreative e di socializzazione. E con Famiglie Insieme si sono mosse subito l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Loris Maccagnan e le parrocchie di Arina, Lamon e San Donato.
Detto, fatto: è stato attivato un conto corrente «per raccogliere fondi a favore della famiglia gravemente colpita dai fatti di cronaca recentemente avvenuti nella nostra comunità».
L’invito è stato promosso dall’amministrazione comunale via social e subito rilanciato a suon di like e di condivisioni, grazie anche al gruppo Facebook “Noe da Lamon che...” che ha fatto da cassa di risonanza per l’appello.
La richiesta è quella di contribuire con un bonifico bancario, in base alle proprie possibilità.
Il conto corrente ha come intestatario Famiglie Insieme Aps ed ha questo Iban: IT 17 T 08102 61140 000023002086. Codice Bic: CCRTIT2T27A. La causale indicata è semplicemente “Raccolta fondi”.
E mentre la comunità lamonese attende che vengano fissati i funerali e si mobilita con la sottoscrizione, ieri la famiglia Tommasini ha voluto chiedere silenzio ed aiuto ad elaborare il pesante lutto.
Lo ha fatto il legale di famiglia, Patrizia Zannini, che a nome di Miriam Tommasini e dei congiunti ha intanto voluto ringraziare «la Procura della Repubblica di Belluno, l’Arma dei carabinieri rappresentata dagli agenti del nucleo investigativo di Belluno, dai carabinieri di Lamon e di Feltre, nonché il personale sanitario e le autorità tutte intervenute per la professionalità, la delicatezza e il sostegno dimostrati in questo tragico momento».
L’avvocato Zannini, ricordando anche «che la triste vicenda è tutt’ora coperta dal segreto istruttorio», sottolinea dunque che la famiglia Tommasini chiede «che sia rispettato il loro profondo dolore per la perdita di Riccardo e di poter, da ora in avanti, elaborare il lutto in famiglia senza invadenza mediatica e pubblica».
La legale feltrina, a nome della famiglia colpita dalla tregedia, confida dunque «nel rispetto da parte di tutti del riserbo richiesto dalla famiglia in questo delicato e doloroso momento».
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