Rendiconto ok ma la minoranza sbotta «Tasse aumentate e non spendete i soldi»
Contestato il corposo avanzo di amministrazione del Comune di Belluno a fronte dei rincari fatti su imposte e tariffe. Il sindaco: «Il bilancio è prudente ma non significa non investire, bensì farlo responsabilmente»

«Avete aumentato tutte le tasse e le tariffe, tagliato i servizi e non avete nemmeno speso i soldi che avete chiesto in più ai cittadini». Duro il giudizio delle minoranze sul rendiconto di gestione 2024 presentato mercoledì 30 aprile in consiglio comunale a Belluno, che include un avanzo di amministrazione di oltre 21 milioni e 4,3 milioni di fondi liberi. Ma critiche sono arrivate anche da Forza Italia, che pur votando la delibera sottolineando una lealtà che però pare essere al capolinea («è l’ultima volta», ha detto Francesco La Grua) ha stigmatizzato l’eccessiva prudenza: «Male, malissimo», ha detto. «Perché non spendiamo i soldi che abbiamo e quelli che abbiamo chiesto in più ai cittadini? Non è confortante che un Comune risparmi».
Il rendiconto è stato votato a maggioranza (contrari tutti i consiglieri di opposizione, il Patto non ha partecipato al voto). In apertura di seduta è stato necessario invertire i due punti all’ordine del giorno: era stata messa prima la delibera di variazione al bilancio, che prevedeva l’applicazione dell’avanzo che sarebbe stato votato solo successivamente. «Un grossolano errore», ha stigmatizzato La Grua. «Uno svarione», ha aggiunto più avanti Lucia Olivotto (Insieme per Belluno).
«Dal rendiconto esce una fotografia molto positiva, che conferma un bilancio sano e solido, con una tenuta rigorosa dei conti», ha premesso il vicesindaco Paolo Gamba, che ha poi parlato di «equilibrio e prudenza», ma anche di investimenti per accompagnare «la crescita della città».
Resta un problema la riscossione delle imposte e delle sanzioni non pagate, anche se «il collegio dei revisori ha preso atto delle azioni poste in essere e dei positivi risultati ottenuti», ha aggiunto. Ma non basta. Il nodo del recupero dell’evasione è stato evidenziato da più parti in minoranza e anche da La Grua, con Lucia Olivotto a chiedere che la riscossione venga fatta internamente, dagli uffici di Palazzo Rosso, per migliorarne i risultati.
E poi i risparmi. Troppi, per l’opposizione, specie a fronte di tutti gli aumenti che sono stati fatti su tasse e tariffe dei servizi. «Avete aumentato la pressione fiscale senza avere un piano su come spendere le risorse: questo è sbagliato», ha detto Massaro. «La prudenza è una virtù, ma l’eccesso limita le scelte», è intervenuta Sandra Mella del Patto. Mentre per Nicoini (Belluno D+) «stiamo ancora aspettando di vedere progetti pensati e finanziati da questa amministrazione». «Questo bilancio non dà risposte alla cittadinanza e ai problemi strategici della città», le parole di Giuseppe Vignato (Valore Comune).
Il sindaco ha difeso l’operato della sua amministrazione, ricordando tutti i cantieri avviati con i fondi del Pnrr, gli investimenti fatti negli anni proprio grazie all’avanzo su manutenzioni («un po’ alla volta stiamo arrivando dappertutto»), impianti sportivi e scuole. «Il nostro è un bilancio previdente, prudente, perché non amministriamo soldi nostri ma dei cittadini. E dobbiamo farlo con rigore. Questo però non significa non investire, ma farlo bene, in modo responsabile, valutando i bisogni reali e definendo delle priorità». Va in questa direzione l’accantonamento di mezzo milione di euro per la situazione legata all’Unione montana, «un buco che non abbiamo creato noi», ha rivendicato il sindaco. «Quei soldi avremmo voluto investirli in manutenzioni, ma abbiamo scelto la prudenza. Perché amministrare con serietà significa anche saper rinunciare a qualcosa oggi per garantire equilibrio domani».
A prendere le difese dell’amministrazione ci ha pensato Simone Bristot (Fratelli d’Italia): «Per noi un avanzo libero di 4,3 milioni non è negativo, anche perché deriva dall’aver svincolato alcuni fondi», ha premesso, ricordando anche che il consuntivo è arrivato in aula nei termini di legge (30 aprile) «e questo è sinonimo di serietà dell’ente, che rispetta le regole». E ci mancherebbe. Per Marzio Sovilla (Lega) è doveroso seguire la logica «della formica e la cicala», «giuste la prudenza e l’attenta ponderazione dei rischi», ha aggiunto Alessandro Farina (FdI). «E ora abbiamo un portafoglio di risorse da spendere».
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