Il tricolore sulla Gusela come simbolo del 60esimo del rifugio Settimo Alpini

La bandiera tricolore che ha coperto la Gusela del Vescovà domenica
BELLUNO.
Il tricolore disteso a coprire come un mantello la Gusela del Vescovà è stato il simbolo del compleanno del Rifugio 7º alpini, che si è celebrato domenica al Pis Pilon. Sessant'anni sono un traguardo importante, e se ad esso si aggiungono i 120 del Cai, i 90 della sezione Ana di Belluno e i 150 dell'Unità d'Italia, si comprende come la bandiera ne rappresenti il simbolo perfetto. Alla cerimonia era presente anche il sindaco Prade, che ha afermato che «il Comune metterà a disposizione Palazzo Bembo per farlo diventare "Palazzo della montagna" nel quale trovino sede i soggetti che si occupano di cultura alpina: Cai, Ana, Fondazione Angelini ed altri. Lavoriamo insieme e costruiamo uno strumento di crescita turistica, culturale ed economica per Belluno e il suo territorio». Avrà fatto piacere sentire queste parole al presidente del Cai bellunese Alessandro Farinazzo, presente alla giornata insieme a diverse autorità e ad alcuni alpinisti che avevano presenziato all'inaugurazione del rifugio il 23 settembre 1951. Ad aprire la giornata è stata l'esibizione del quintetto d'ottoni "Brass&rie", poi c'è stata la Messa celebrata da don Guerrino. Peccato che la Gusela si sia nascosta nel momento in cui i Cinghialotti di Bolzano Bellunese, alpinisti del Cai di Belluno e il colonnello Paolo Sfarra svolgevano il tricolore dalla sua sommità. Nell'aria si respirava grande commozione, mentre venivano anche ricordati alpini e alpinisti "andati avanti". (a.f.)
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