Il muro di polistirolo dipinto di ogni colore come simbolo di pace

Santo Stefano. A 25 anni dal crollo di quello di Berlino lodevole iniziativa di “AttivaMente cittadini” con i ragazzi

SANTO STEFANO. Loro, quando cadde il muro di Berlino, non erano ancora nati e i loro genitori erano poco più che adolescenti. Quel muro l’hanno tirato su nella sala nobile del consiglio comunale di Santo Stefano, domenica pomeriggio, mentre fuori imperversava il maltempo e la montagna franava. Non solo, hanno anche dipinto i mattoncini in polistirolo, rappresentando ogni possibile simbolo della pace. A spiegare che cos’è stata la cortina di ferro ci ha messo tutto il suo impegno Giulia De Mario, assessore comunale. Giulia, tre anni fa, ha fondato l’associazione “AttivaMente cittadini” per l’animazione dei ragazzi tra i 13 ed i 18 anni. E il gruppo non solo resiste al logorio del tempo, addirittura aumenta di numero e, seppur in un contesto di pericoloso isolamento (anche infrastrutturale), fa crescere una splendida fantasia. A nessun altro, ai piedi delle Dolomiti, ed in una regione che si fregia di essere europea per eccellenza come il Veneto, è venuto in mente di ricordare quel muro se non con qualche convegno. Loro no, si sono presi il salone dell’assemblea municipale, gli scranni di sindaco, assessori e consiglieri e hanno dato spazio alla creatività; mentre tutti, lì intorno, bestemmiavano il maltempo per i disastri che stava provocando. «Questi ragazzi, evidentemente, vogliono andare oltre ogni muro: quello di Berlino, i muri della guerra e della violenza, ma anche dell’isolamento, dello spopolamento di questi paesi che hanno tutto il diritto di vivere. E di vivere dignitosamente», riassume De Mario. Giocano, i ragazzi, e si divertono. Ma trasformano il tempo libero in qualcosa che torna utile ai loro coetanei o ai loro nonni. Proprio dai prossimi giorni s’impegneranno, per due pomeriggi alla settimana, nel doposcuola a sostegno degli amici che non ce la fanno con i compiti per casa e per altri due pomeriggi ad accompagnare in passeggiata in paese gli anziani della casa di riposo. «Sono semplicemente straordinari», commenta il sindaco Alessandra Buzzo. Il muro di Berlino di domenica pomeriggio l’hanno testimoniato anche su Facebook, come segno di speranza, di fiducia: in un’Europa che sia autenticamente quella della crescita e non meramente del rigore. Il prossimo laboratorio vorrebbero dedicarlo all’immaginazione della galleria di Coltrondo e a come sarebbe il traffico col vicino Cadore se la montagna, quando piove, la finisse di sputare acqua e fango.

Francesco Dal Mas

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