I quadri del Trittico di pittura cercano casa

Potrebbero essere riuniti a Santo Stefano, ma Calabrò vorrebbe lasciarne alcuni sul territorio
Di Stefano Vietina

COMELICO. Che fine faranno i quadri del Trittico di pittura dolomitica, manifestazione artistica che si è conclusa a fine luglio 2015? Il Consorzio turistico Val Comelico Dolomiti sta valutando, insieme ai cinque Comuni comeliani, dove poter esporre, a vantaggio dei residenti e dei turisti, il frutto di un'iniziativa che, sotto la direzione artistica di Vico Calabrò, ha prodotto in 5 anni ben 15 opere di ampie dimensioni (1,5 x 3 metri). Farne un piccolo museo di arte contemporanea a Santo Stefano? Oppure esporre le opere laddove sono state realizzate? Il Trittico è, infatti, un evento itinerante che ha coinvolto ogni anno borgate di un Comune diverso della Val Comelico, con la realizzazione all'aperto di tre opere che poi sono rimaste esposte per un intero anno a Santo Stefano, nella piazzetta dell'Emigrante. Organizzato dal Consorzio Val Comelico Dolomiti, in collaborazione con l'associazione Arte Comelico ed i vari Comuni che l'hanno ospitata, la manifestazione ha invitato ogni anno grandi firme della pittura contemporanea, grazie al direttore artistico Vico Calabrò.

Il nome dei pittori e la qualità dei lavori realizzati meritano certamente una loro valorizzazione, visto che hanno aderito all'iniziativa, negli anni, maestri come Fabio Di Lizio, Aurelio Fort e Stefano Jus (prima edizione 2011, che si è svolta nella Borgata Sopalù nel comune di Comelico Superiore); Giorgio Celiberti, Maurizio De Lotto e Domenico Scolaro (2012, a Costa di San Nicolò di Comelico); Anna Lia Spagnolli, Laura Ballis e Paolo Guglielmo Giorio (2013, Danta); Virgilio Antoniazzi, Giorgio Casarin e Adriano Pavan (2014, Campolongo di Santo Stefano); Karl Brandstätter, Donatella Mangolini, Cinzia Boninsegna (2015, San Pietro).

Questi ultimi tre sono ancora oggi esposti al pubblico nella parte retrostante del palazzo comunale a Santo Stefano.

«Conclusa con il 5° anno la manifestazione», spiega Ivano Tomasella, presidente del Consorzio Turistico Val Comelico, «ora, in collaborazione con le varie amministrazioni comunali, si sta valutando come e dove collocare le opere realizzate in questi 5 anni per creare un percorso artistico culturale che sarà valore aggiunto per la promozione del territorio».

Ma dove e quando? Vico Calabrò caldeggia la realizzazione di una sorta di percorso artistico fra i cinque Comuni.

«Le opere sono state realizzate, non a caso all'aperto, in diversi borghi, a stretto contatto con la natura e con le nostre Dolomiti. E quindi ritengo che almeno due delle tre dovrebbero essere posizionate dove sono nate, lasciando la terza eventualmente in una sede da trovare a Santo Stefano, che è comune baricentrico. Spero davvero che rapidamente le amministrazioni locali, coordinate dal Consorzio Turistico, possano provvedere alla valorizzazione di queste opere».

«Condivido pienamente questo suggerimento», commenta Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano e presidente dell'Unione montana, «e cercheremo di trovare rapidamente una soluzione insieme ai miei colleghi sindaci. Non è facile, perché le opere sono di grandi dimensioni, ma si tratta di un patrimonio del nostro Comelico e non ha senso lasciarlo nei magazzini».

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