Hotel San Marco sul mercato si vende per 800mila euro
FARRA D'ALPAGO. La giunta del Veneto ha deciso di vendere l’ex hotel San Marco: per 800 mila euro. Un prezzo stracciato. Bisogna, però, mettere in conto che ci vorranno almeno 5 milioni per abbatterlo e per tirare in piedi una nuova struttura, auspicabilmente un centro benessere, con annesso albergo da una cinquantina di posti letto.
La Regione non ha inteso ascoltare le perorazioni degli ambientalisti che avevano sollecitato la proprietà a cederlo in concessione per 99 anni, oppure ad abbatterlo e trasformarlo in prato. Ma l’altopiano del Cansiglio ha necessità di una importante struttura d’accoglienza, che oggi manca, come non esiste nel resto dell’Alpago. Da qui la decisione di Zaia e dei suoi assessori di rompere gli indugi. Il vecchio San Marco, al centro della Piana, è di fatto un rudere, chiuso com’è da oltre 20 anni. Ha ospitato mezzo Quirinale, ai tempi dei soggiorni dei presidenti Cossiga e Scalfaro, poi è stato chiuso. Da anni si ipotizzava la sua cessione, insieme all’hub del Golf Cansiglio, del rifugio sant’Osvaldo e di parte dell’ex caserma Bianchin.
Su suggerimento degli ambientalisti (Mountain Wilderness ed Ecoistituto), la Regione ha rinunciato. «Avevamo sperato che questa decisione, pur annunciata da tempo dallo stesso Zaia, potesse essere rivista e sostituita da una concessione anche di 99 anni, per evitare la vendita, anche parziale, di parti importanti delle proprietà regionali. Questa scelta della Regione», affermano Mw ed Ecoistituto, con Giancarlo Gazzola e Michele Boato «va contro un principio che per la Foresta del Cansiglio dura da secoli, almeno dai tempi della Serenissima cioè la conservazione dell’integrità della proprietà pubblica. Possiamo anche accettare che la Regione venisse incontro a imprenditori disposti ad investire milioni di euro e la concessione lunga poteva essere una risposta adeguata; ora sembra che si stia seguendo la via peggiore possibile: la privatizzazione».
Il timore degli ambientalisti è che si apra la stagione delle vendite a raffica e tutte le proprietà regionali sarebbero così a rischio, perdendo un’occasione storica per dare inizio ad una nuova fase di gestione dei territori ad alto valore naturalistico. L’edificio, ricostruito dopo la devastazione operata dai nazi-fascisti, sorge dove Venezia, ricordano gli “Amici del Cansiglio «alla fine del XVI secolo, realizzò un manufatto in cui dovevano trovare alloggio le autorità in visita alla foresta, i rappresentanti dell’Arsenale e quanti vigilavano il “capitale pretioso” bandito da Venezia. (fdm)
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