Gli “orfani” del Vajont tornano a Casamicciola

LONGARONE
La solidarietà e l’affetto possono essere ponti in grado di superare decenni: creano legami che lasciano segni profondi nelle persone, e non vengono dimenticati.
Nella drammatica vicenda del Vajont ci sono anche capitoli che raccontano come si siano costruiti questi ponti, immediatamente dopo il Disastro. E una di queste storie si svolge a Casamicciola Terme, nelle estati del ’64 e ’65, dove una trentina di “orfani del Vajont” fu accolta dalla comunità. d il ricordo di quell’atto di generosità non è mai stato dimenticato da nessuno dei protagonisti della storia, tanto che ora, a decenni di distanza, il rapporto tra Casamicciola e Longarone sta per vivere un nuovo capitolo.
Tutto nasce dall’iniziativa di alcuni di quegli orfani: non hanno mai smesso di sognare un ritorno, accompagnati dalle loro famiglie, nei luoghi che li avevano ospitati quasi cinquant’anni fa.
«L’iniziativa è nata da un’idea di Giuseppe Sacchet, Donato D'Incà e dell’ex sindaco Gioacchino Bratti», spiega il sindaco Padrin. «Sono stati loro, per primi, a chiedermi di riallacciare i rapporti con Casamicciola Terme per esprimere un sincero ringraziamento per quanto fatto allora. Poi a novembre ho avuto occasione di recarmi lì personalmente. Ho incontrato il sindaco D'Ambrosio, che ben conosceva la storia del Vajont: nella sua comunità il ricordo della loro permanenza ad Ischia è ancora molto sentito».
È così che, nel primo fine settimana di giugno, gli orfani del Vajont con le loro famiglie potranno tornare nell’isola che li ha ospitati in quelle estati lontane, per esprimere personalmente il proprio ringraziamento. Una visita che sarà anche l’occasione per portare la testimonianza, di adulti testimoni di una tragedia, alle giovani generazioni, e dare nuova forza al ricordo del disastro.
Il primo passo di questo cammino è già stato fatto, con un incontro per radunare il gruppo di orfani e valutare il loro interesse intorno alla proposta. «Sacchet ha faticato non poco a raggiungere tutti», commenta Padrin, «alla fine erano circa una ventina i presenti alla riunione, tutti entusiasti del progetto».
E a questo primo passo altri ne seguiranno: «Ci saranno altri incontri organizzativi prima della loro partenza», conclude il primo cittadino. «Inoltre vogliamo coinvolgere Casamicciola Terme per le celebrazioni del 49° anniversario del Vajont, per ricordare insieme e dare nuovo vigore al rapporto. Stiamo cercando la formula più adeguata per ufficializzare il rapporto tra le nostre due comunità».
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