Giovane impiegato di Portogruaro si lancia dal ponte Cadore

E’ arrivato in Cadore da Portogruaro per farla finita. E ha scelto il ponte Cadore (foto), all’alba del giorno di Ferragosto. Filippo Pescosolido, 34 anni, si è tolto la vita lanciandosi dal lungo viadotto che porta a Pieve di Cadore. L'allarme è stato dato da un volontario della Croce Bianca di Cortina che ha visto l’auto ferma in mezzo alla corsia nord
BELLUNO.
Ha scelto il ponte Cadore, all’alba del giorno di Ferragosto, per dire basta. Filippo Pescosolido, 34 anni, residente a Portogruaro, si è tolto la vita sabato mattina, prima delle sei, lanciandosi dal lungo viadotto che porta a Pieve di Cadore.


L’allarme è partito dopo le sei, quando un volontario della Croce Bianca di Cortina ha visto una Lancia Dedra celeste ferma in mezzo alla corsia nord. Sorpassando la Lancia, l’uomo ha intravisto un foglio e una penna e ha pensato che il mezzo fosse in panne e che l’automobilista fosse andato a cercare aiuto. Il volontario, che stava raggiungendo il luogo di servizio da Belluno, si è fermato al primo distributore per vedere se ci fosse qualcuno e quando ha capito che il suo ragionamento era sbagliato ha temuto il peggio e ha chiamato subito la polizia.

La ricerca persone è scattata intorno alle 7 e ha coinvolto una volante della polizia, i vigili del fuoco, la guardia medica dell’ospedale di Pieve di Cadore e il Soccorso Alpino, ma non è durata troppo a lungo. Dentro l’auto i soccorritori hanno trovato un biglietto di scuse, lasciato dal ragazzo in evidenza e a quel punto sono andati a cercare in basso, oltre cento metri sotto il viadotto.


Il corpo di Filippo Pescosolido è stato ritrovato ai piedi del ponte Cadore, in località Pian de Bastia e, una volta ottenuta l’autorizzazione alla rimozione, la salma è stata ricomposta, imbarellata e portata via.

Secondo una prima ricostruzione l’uomo aveva deciso di passare il Ferragosto con gli amici in Cadore. Poi c’è stato un cambio programma, la compagnia di amici ha preferito Lignano ma lui in Cadore ci è andato lo stesso. Da solo. La notizia è subito rimbalzata a Portogruaro, ma nessuno voleva crederci. Membro attivo del circolo di Alleanza Nazionale, amava interessarsi di politica. I colleghi dell’ufficio appalti, contratti e concessioni cimiteriali del Comune di Portogruaro dove lavorava lo hanno visto l’ultima volta venerdì pomeriggio. «Era come al solito, tranquillo», hanno spiegato sconvolti. «Un ragazzo normalissimo», ha detto addolorato il sindaco Antonio Bertoncello, «non c’è stata nessuna avvisaglia che potesse farci intuire qualcosa, i colleghi con i quali mi sono messo in contatto non hanno notato alcun comportamento anomalo».
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