Ghedina, doppio volo per andare a Pechino ai passaggi di consegne

Il 20 febbraio e il 13 marzo sarà nella capitale cinese Col collega Sala, ritirerà le bandiere olimpica e paralimpica
Alessandra Segafreddo



CORTINA D’AMPEZZO

In Cina per ritirare le bandiere olimpica e paralimpica. Il 20 febbraio e il 13 marzo, i sindaci di Cortina e Milano, Gianpietro Ghedina e Giuseppe Sala, riceveranno nello stadio nazionale di Pechino i due simboli che apriranno di fatto il periodo olimpico italiano. In piazza Dibona verrà allestito il maxi schermo, che proietterà le immagini dell’evento.

Ghedina si sta preparando alla partenza. Con un investimento di 7 mila euro sono stati acquistati i biglietti aerei di andata e ritorno: «Sono emozionato e molto orgoglioso di poter andare a Pechino a prendere la bandiera olimpica», ammette Ghedina. «La partenza è fissata per il 17 febbraio, arriverò in Cina il 18 e dovrò rispettare un giorno di quarantena. Il 19 faremo le prove della cerimonia e il 20 ci sarà la diretta che prevede il collegamento televisivo di un miliardo di persone nel mondo. Il 21 ripartirò alla volta dell’Italia, poi torneremo a Pechino a marzo per la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi».

L’Italia avrà dieci minuti a disposizione. «Il momento principale», spiega Ghedina, «sarà quando il sindaco di Pechino consegnerà al presidente del Comitato olimpico internazionale la bandiera, che poco dopo sarà consegnata al sottoscritto e a Sala. Ci sarà poi l’alzabandiera eseguito con l’inno di Mameli. Ah, dimenticavo: è una novità assoluta che a ricevere a bandiera siano due sindaci».

Milano Cortina 2026 proietterà due filmati molto suggestivi, per la regia di Balich, che promuoveranno l’Italia. Protagonisti una cantante, il primo violino e due ballerini della Scala di Milano: una donna che rappresenterà Cortina e un uomo che interpreterà Milano. Poi spazio al video di saluto e benvenuto in Italia ai Giochi registrati da Luca Zaia e Attilio Fontana, presidenti delle Regioni Veneto e Lombardia.

Ghedina e Sala si dovranno attere anche al protocollo sanitario, che è molto rigido. «Ho dovuto scaricare un’apposita app», rivela Ghedina, «nella quale abbiamo inserito tutti i nostri dati: oltre alle vaccinazioni, dobbiamo provare la temperatura ogni giorno e incacare che non vi sia la febbre; ci hanno chiesto di prestare molta attenzione al distanziamento nei 15 giorni prima della partenza. Avremo poi tre tamponi molecolari da eseguire prima dell’imbarco, ad opera di un laboratorio accreditato».

«Arrivati a Pechino», prosegue Ghedina, «avremo una sanificazione dei bagagli, staremo un giorno in quarantena e faremo altri tamponi. Ci hanno consigliato di avere con noi sempre uno zaino con un cambio, in quanto la temperatura verrà provata di continuo e qualora si avessero anche poche linee di febbre si verrebbe accompagnanti in quarantena. Noi saremo inseriti nella “bolla” istituzionale che non andrà a incrociare le altre “bolle”».

«Ci atterremo alle regole senza problemi», conclude Ghedina, «questo è un momento importantissimo della storia di Cortina, che condividerò con i tre atleti di casa che gareggiano e con i tecnici e i ristoratori che lavoreranno ai Giochi». —

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