Buttignon, dimissioni in diretta: «In giunta contano solo i partiti»
Dopo quattro ore di consiglio comunale, l’assessore bellunese ha consegnato la lettera al sindaco: «Ho lavorato bene, poi qualcosa è cambiato...»

Con un breve applauso finisce l’esperienza in giunta comunale dell’assessore Simonetta Buttignon. Dopo quattro ore di consiglio comunale, in cui si è parlato a lungo di elettrodotti, di trasporto pubblico, ma anche di deiezioni di cani, è arrivato alle 18 il momento per l’assessore di dire in poche parole «grazie, buon lavoro a voi, ma io mi chiamo fuori».
«Fino a ottobre ero felicissima della mia esperienza a Palazzo Rosso, poi qualcosa si è rotto», spiega Buttignon a margine del consiglio comunale. «È stato un periodo pesante, con uno stillicidio di notizie, una specie di reality show a cui io stessa ho deciso di dire basta, visto che da parte del sindaco non c’è stato formalmente il ritiro delle deleghe. D’accordo con De Pellegrin ho deciso di dimettermi e l’ho voluto fare durante il consiglio comunale, per rispetto alla istituzione. Non volevo assolutamente andarmene quasi di nascosto».
Chi arriverà al suo posto? Si parla della commercialista Stefania Malacarne, a cui dovrebbe essere assegnata la delega del bilancio.
Ma cosa non è piaciuto alla ormai ex assessora? «La prevalenza dei partiti dentro la giunta, a fronte di un aspetto civico che io avevo privilegiato. Ho lavorato molto e bene, poi le condizioni sono cambiate: è giusto quindi lasciare, ma ribadisco che si è trattato di un divorzio consensuale».
Le dimissioni formali, con la consegna della lettera al sindaco, sono state l’ultimo atto in consiglio di Buttignon, protagonista poco prima di uno dei punti principali dell’ordine del giorno, uno a cui lei teneva molto, la delibera in cui il Comune di Belluno chiede la sospensione della conferenza dei servizi decisoria sulla vicenda dell’elettrodotto di Terna e la convocazione di tavoli tecnici.
Ci sono diversi comuni che stanno procedendo in questo senso, così come la Provincia di Belluno, che vogliono discutere in modo complessivo del progetto di Terna, non per tratti come sta avvenendo adesso.
Alla fine, tutti hanno votato a favore, ma è stato necessario rivedere la delibera: infatti diversi consiglieri di minoranza, tra cui Rasera Berna e Massaro, hanno contestato il passaggio in cui il consiglio comunale avrebbe dovuto decidere di far intervenire dei professionisti a supporto dell’amministrazione ai tavoli con Terna.
«Il Consiglio comunale non può prendere decisioni simili che comportano impegni di spesa, lo deve fare la giunta», ha spiegato Rasera Berna. «Ancora tecnici?», ha aggiunto Massaro. «Ne abbiamo già pagati parecchi in passato. Chiamiamo gli stessi?».
La parte è stata stralciata ed è stato inserito solo l’invito alla giunta a valutare se sia necessario un appoggio di professionisti alle richieste dell’amministrazione comunale. Passata la delibera, è arrivato il momento delle dimissioni, anche se c’è stato qualche prolungamento di troppo. Alla fine la stessa Buttignon ha detto: «O mi lasciate intervenire per dimettermi o vado via».
E il via libera è arrivato. Nessuno ha commentato, sindaco compreso, solo un applauso e una uscita di scena.
Sull’atteggiamento del sindaco in consiglio comunale ha avuto a che ridire la consigliera di minoranza Lucia Olivotto: «Non sentiamo quasi mai la sua voce, ringrazio l’assenza dell’assessore alla cultura, così almeno ha risposto lei alle interrogazioni rivolte a Roberta Olivotto».
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