Furto di bici elettrica: trovata e restituita da due giovani stranieri

Il proprietario, di Mel, nell’inseguimento cade e si fa male. La coppia di amici scova il mezzo e lo consegna ai carabinieri
Enzo Favero

Andava da Mel a Trebaseleghe a trovare la madre, ma al cambio di treno, alla stazione di Montebelluna, gli hanno rubato la bicicletta. Per fortuna al fatto ha assistito un marocchino, che ha chiamato un amico, assieme si sono messi a cercare la bici, l’hanno trovata, e dopo solo una ora la bici è stata restituita al proprietario nella caserma dei carabinieri di Montebelluna.

È accaduto sabato pomeriggio in stazione a Montebelluna. Michele De Vidi, 54enne di Borgo Valbelluna, con la sua mountain bike a pedalata assistita, era arrivato in treno a Montebelluna e da lì intendeva ripartire per Castelfranco da dove poi proseguire in bici fino a Trebaseleghe. Ma mentre era al bar per prendere una bottiglietta di acqua qualcuno ha rubato la sua bici e se la è data a gambe. Lui ha visto la scena dalle telecamere della videosorveglianza, è uscito di corsa e si è messo a inseguire il ladro a piedi lungo i binari, inutilmente: «Sono inciampato sulle rotaie», spiega, «sono caduto, mi sono procurato una distorsione alla caviglia e ho preso una botta alla schiena».

Per sua fortuna la scena è stata vista da Said, un marocchino che abita a Montebelluna, che ha telefonato ad Hassan, un amico e insieme si sono messi a cercare la bicicletta: l’hanno trovata e portata dai carabinieri, dove nel frattempo il derubato aveva telefonato per segnalare il furto: un abbraccio ha suggellato il lieto fine.

«Ero alla moschea di via Piave quando Said mi ha telefonato per dirmi cosa era accaduto in stazione», racconta Hassan Fayda, «l’ho raggiunto, abbiamo cominciato a cercare nei dintorni e abbiamo trovato la bici, abbiamo a quel punto telefonato ai carabinieri per avvertirli e la abbiamo portata in caserma» . Dalla caserma di via Sansovino hanno chiamato Michele De Vidi, che ha abbracciato Said per ringraziarlo. «È una bici che mi era costata un anno di risparmi», racconta De Vidi, «è con questa bici che vado al lavoro e vado a trovare mia madre. Per fortuna è stata recuperata in brevissimo tempo, sono stati bravissimi».

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