Frana rimossa: Caracoi Cimai torna libero

ROCCA PIETORE. Liberati. Dopo oltre 20 ore di isolamento forzato l’abitato di Caracoi Cimai è tornato, ieri pomeriggio, ad essere collegato con località Caracoi Agoin e il resto del territorio comunale di Rocca Pietore.
Alle 16.30 sono stati i mezzi di una ditta esterna, ingaggiata dal Comune agordino, ad aprire un varco (una sola corsia, ma sufficiente a consentire il transito dei veicoli) nella frana che giovedì sera si era riversata sulla strada comunale che collega le località di Caracoi Agoin e, appunto, Caracoi Cimai.
Un sospiro di sollievo per la quindicina di residenti della piccola località e per il sindaco Andrea De Bernardin. «Tra quelle 15 persone ci sono anche quattro bambini e alcuni anziani che hanno bisogno di assistenza medica», ricorda il primo cittadino, «era importante riuscire a liberare in tempi celeri la strada comunale. Fortunatamente la ditta ingaggiata dal Comune, che ovviamente dovrà pagare l’intervento, è riuscita ad aprire un varco nel pomeriggio (ieri, ndr), scongiurando nuovi disagi. Speriamo sia l’ultimo atto di un inverno che ci ha messo tutti a dura prova, soprattutto le località e le frazioni più in quota».
Frana che ha interessato una zona più volte interessata da distacchi in passato e dove la Provincia aveva effettuato un intervento di messa in sicurezza solo quattro anni fa. «Erano state posizionate anche delle reti di contenimento», precisa De Bernardin, «ma sono venute giù anche quelle, assieme a neve, terra, pietre e alberi: si è trattato di una slavina di fondo. Per fortuna è stata solo sfiorata la linea elettrica, il che ha scongiurato nuovi, probabili, black out in una zona già martoriata dalle nevicate, sia a Santo Stefano sia a gennaio. Abbiamo contattato, inoltre, il servizio di Protezione civile della Provincia, che ha già effettuato oggi (ieri, ndr) un sopralluogo per capire cosa si può fare, al fine di evitare nuovi disagi in futuro».
Se a Rocca Pietore le valanghe sono ancora oggi una sgradita realtà, a Livinallongo e nel comprensorio di Arabba si continua a incrociare le dita. A preoccupare, in particolare, è il versante nord del Pordoi, dove si segnala ancora la presenza di grosse masse nevose che potrebbero originare nuove slavine.
Un’allerta che ad oggi resta minima, considerando che le temperature ancora basse nella notte consentono alla neve presente sui pendii di compattarsi, ma destinata a crescere proporzionalmente con l’innalzamento delle temperature e a diventare massima con le prime piogge.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi