Feltre: trasloco del Famila, l'Ascom protesta

Vertice dell'associazione, sotto accusa l'iter: tanti punti su cui eccepire, inspiegabile urgenza nel provvedimento
Il nuovo ipermercato del Famila A sinistra Guido Pante dell’Ascom
Il nuovo ipermercato del Famila A sinistra Guido Pante dell’Ascom
FELTRE.
Non c'è una richiesta della proprietà, ma una precisa volontà politica dietro la procedura d'urgenza scelta dal comune per favorire il trasloco del Famila dalla Zuecca all'area D'Amico. Se n'è convinta l'Ascom, dopo aver recuperato ed esaminato tutte le carte relative all'operazione. Un motivo di contrarietà in più, evidenziato ieri durante la riunione della consulta cittadina.


Estromessa - anzi, non invitata - alla conferenza di servizi prevista per domani, l'Ascom ha dovuto percorrere le vie dell'ordinaria burocrazia per informarsi sul trasloco di una delle due grandi strutture commerciali presenti in città, come se l'operazione fosse quasi estranea agli equilibri del commercio. Così l'associazione ha presentato richiesta di accesso agli atti, si è fatta consegnare le carte, le ha studiate e ieri - con la riunione della consulta cittadina, presenti anche i vertici provinciali - ha potuto tirare le fila di un ragionamento maturato nelle ultime settimane.


«Ci sono parecchie cose da eccepire», ha riassunto alla fine il presidente della consulta Guido Pante. «La più evidente e anche la più nuova è che la procedura d'urgenza scelta dall'amministrazione non ha alcuna ragione. La proprietà si era detta pronta ad aspettare le vie ordinarie, naturalmente a condizione che non fossero troppo lunghe. Così si sarebbe potuto affrontare un dibattito iniziale in consiglio, si sarebbero potute ascoltare le voci delle categorie coivolte, ci sarebbe potuto essere un confronto vero». Invece domani, al tavolo della conferenza, ci saranno solo comune e Genio civile. «Noi non siamo stati neppure invitati», ha aggiunto Pante. «Ma più di noi, chi può dire di rappresentare gli interessi di questa vicenda?».  La partita però è solo all'inizio. L'amministrazione vuole giocarla sul tempo breve dei tre mesi, per autorizzare lo spostamento entro la fine di ottobre.


Ma l'Ascom è tutt'altro che rassegnata alla sconfitta. «La conferenza di servizi è solo il primo atto di una procedura amministrativa complessa», ha detto ancora Pante. «Rimaniamo in attesa di seguire gli sviluppi, riservandoci la possibilità di approfondire i diversi aspetti tecnici che si evidenzieranno». E' una velata - ma neppure tanto - dichiarazione di guerra. Intanto le carte sono in mano ai tecnici Ascom, che studiano le possibilità di intervento. Pante però chiude con una valutazione politica: «Colpisce la fretta con cui si sta affrontando questa vicenda, ma anche il progetto Altanon. Si sarebbe potuto aspettare di definire il piano di rilancio del centro, che vede il comune coinvolto tanto quanto noi. Invece così si fa crescere ancora la periferia, a svantaggio di tanti negozi che sul centro hanno creduto, investendo risorse ed energie».

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