Feltre, sfonda a calci la porta del centro massaggi finito sotto sequestro: condannato a 13 mesi

L’uomo era ubriaco e cercava soltanto un posto per dormire a Feltre. La Procura gli aveva contestato il tentato furto ma l’accusa è caduta

Gigi Sosso
tribunale_xix.jpg (smtpsrvsdp) Immagine tribunale_xix da UBEBOC host smtpsrvsdp @autore AP
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IL PROCESSO. Non poteva che essere stato lui a sfondare la porta. C’era stampata l’impronta della sua scarpa. Ma era talmente ubriaco da non accorgersi che quel centro massaggi cinesi di Feltre era sotto sequestro: per entrarci, aveva dovuto rompere i sigilli.

Era circa mezzanotte e Vladislav Midolo non aveva certo bisogno di una massaggiata, semmai di un posto in cui andare a dormire. Una volta dentro, ha rovistato un po’ dappertutto e poi si è accomodato. Non si sa cosa stesse cercando, ma in fondo non è un aspetto fondamentale.

Tutto quel rumore ha preoccupato il vicino, che si è premurato di chiamare il 112. La pattuglia dei carabinieri ci ha messo pochi minuti, per arrivare sul posto, e i militari si sono trovati davanti all’uscio aperto e a una persona che, in stato di semi-incoscienza, stava sgranocchiando un finocchio. I sigilli erano a terra e poco conta il mitivo per cui erano stati messi.

Midolo è stato portato in tribunale per danneggiamento e violazione dei sigilli; fatti due conti, il pubblico ministero Tricoli ha chiesto una condanna a un anno e sette mesi di reclusione, pur con la concessione delle attenuanti generiche. Il difensore Fioraso ha cercato di far passare la tesi che il suo assistito non fosse da solo, ecco perché aveva chiesto di poter sentire un altro testimone prima di domandare assoluzione e particolare tenuità del fatto, ma il giudice Riposati ha deciso che bastava così, condannando l’imputato a un anno e un mese più mille euro per danneggiamento e violazione di sigilli. L’uomo è stato assolto con formula dubitativa per il tentato furto.

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