Fedon: «Non tocca a noi riparare quel tubo rotto»

Domegge. Il sindaco replica alla titolare del bar Da Giusti e le offre anche supporto «L’allaccio era già in condizioni pessime e in più è privato. Il Comune non c’entra»

DOMEGGE. Il Comune di Domegge rispedisce al mittente le accuse avanzate dalla proprietaria del bar Da Giusti in merito alla mancata riparazione di una conduttura dell’acqua che rifornisce lo stabile in cui è situata l’attività commerciale. Un danno risalente a tre anni fa, causato involontariamente dalla ditta incaricata di realizzare i lavori di rifacimento della piazza centrale del paese.

Tre anni dopo il danno è rimasto tale tra un rimpallo di accuse che hanno chiamato in causa due privati, la titolare del bar, il Comune di Domegge e il Bim.

«Il Comune di Domegge ha cercato in tutti i modi di risolvere la situazione, personalmente mi sono fatto da tramite tra la signora De Bernardo ed il Bim Gsp, soggetto gestore della rete idrica» spiega il sindaco, Lino Paolo Fedon, «con quest’opera di mediazione siamo riusciti ad abbassare notevolmente i costi da sostenere per la riparazione del guasto che però toccano alla signora e non certo al Comune perché quel tubo da mezzo pollice che dalla rete di distribuzione collega un unico fabbricato è gestito da un allaccio privato e per questo motivo deve essere riparato dal suo legittimo proprietario. Si tratta di un principio adottato centinaia di volte, non solo a Domegge ma in tutta la provincia. Siamo noi a sottolineare che non è possibile creare cittadini di serie A e cittadini di serie B».

Dietro il tubo tranciato dagli operai, inconveniente che da tre anni a questa parte costringe il bar Da Giusti (oltre alle due abitazioni private situate all’interno dello stesso stabile) a ricorrere all’approvvigionamento di acqua da una fontanella pubblica attraverso un tubo che corre a cielo aperto per quaranta metri, si cela un’altra storia così raccontata dal primo cittadino.

«Prima ancora del danno, di cui il Comune non è responsabile, va detto che la condotta che alimentava il bar era già in condizioni disastrose. Si trattava di un tubo già ampiamente compromesso, probabilmente già rotto. Detto questo ribadisco che l’impegno del Comune per la risoluzione del caso non è mai mancato ma il primo passo deve farlo la signora De Bernardo richiedendo a sue spese il riallaccio della conduttura al Bim».

A tal proposito, un anno fa, Bim Gsp scrisse alla De Bernardo chiedendo a gran voce la firma sul contratto che avrebbe dato il via libera al rifacimento dell’allacciamento. Nella stessa missiva l’ente gestore della rete considerava “infondata” la protesta della signora De Bernardo invitandola a restituire il preventivo firmato per accettazione.

«Il documento conferma quanto detto in precedenza», aggiunge Fedon, «il primo passo per la risoluzione del caso spetta alla signora, chiamata a firmare il preventivo che di fatto sbloccherebbe i lavori sulla conduttura. Siamo disposti a riprendere la pratica seguendola insieme alla signora De Bernardo ma tutto questo solo dopo che la stessa avrà avviato la pratica».

Gianluca De Rosa

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