Fatturato Lattebusche verso i 110 milioni di euro

Inaugurato a Camazzole l’impianto per produrre i formaggi Asiago e Penna Nera e festeggiati i dieci anni dall’acquisizione della coop Molinetto di San Pietro in Gu



Lattebusche si appresta a chiudere il 2019 con un altro record, superando i 110 milioni di euro (erano stati 108 nel 2018). Ma non si ferma e guarda avanti per crescere «con ulteriori, importanti collaborazioni», come ha annunciato ieri il direttore generale Antonio Bortoli. L’occasione per una riflessione ad ampio raggio è stata rappresentata da due cerimonie in due stabilimenti nel padovano: l’inaugurazione del nuovo impianto a Camazzole, riservato alla produzione di Asiago e Penna Nera, ed i 10 anni dall’acquisizione della Cooperativa Molinetto di San Pietro in Gu, dedicata alla produzione di Grana Padano.

«Un’operazione, quest’ultima», ha detto Bortoli, «frutto di un lungo fidanzamento e caldeggiata dal presidente onorario Francesco Donazzolo, che ci ha lasciati improvvisamente domenica. Oggi non sarebbe mancato, come non mancava agli appuntamenti della sua cooperativa che ha guidato per trenta anni. Abbiamo collaborato sempre con grande stima e sintonia, con lui se ne va una parte molto importante della mia vita. Lui ha interpretato perfettamente il ruolo di agricoltore-presidente, di allevatore-presidente. Con tutte le sue forze ha cercato di salvaguardare l’agricoltura di montagna, capendo peraltro che se non ci fossimo allargati alla pianura non avremmo avuto un futuro».

Poi Bortoli, che è uomo di numeri e di strategie, ha sottolineato l’importanza di questi due stabilimenti nella logica di specializzazione adottata dall’azienda: Grana a San Pietro in Gu e Sandrigo, gelato a Chioggia, prodotti biologici a Padola. «Lavoriamo oltre 132 milioni di litri di latte all’anno in 6 stabilimenti, con produttori di 7 province ed abbiamo 15 punti vendita diretti che garantiscono ricavi per 11 milioni. Siamo un importante riferimento a Nordest per il settore lattiero-caseario, capace di remunerare il latte ai soci oltre la media regionale».

A Camazzole c’è ora, dunque, un impianto tutto nuovo, in grado di produrre 100 mila forme di Asiago e 20 mila di Penna nera, con più di 500 quintali di latte lavorato ogni giorno. La parziale automazione consente minori costi di produzione, costanza produttiva e uniformità di stagionatura con celle a temperatura costante. Un investimento indifferibile seppure oneroso. Non basta il buon latte se la produzione e la stagionatura non sono all’altezza».

Il direttore generale ha anche espresso l’auspicio «che noi trasformatori sappiamo trovare i modi di rivalorizzare questo formaggio, che negli ultimi anni non ha corrisposto alle aspettative dei produttori di latte». Poi il decennale della fusione con la cooperativa Molinetto. «Qui lavoriamo 450 mila ettolitri di latte all’anno e produciamo 90 mila forme di Grana padano che, unite alle 40 mila dello stabilimento di Sandrigo, ci rendono il maggior produttore di Grana del Nordest».

«All’epoca», ha soggiunto Bortoli, «c’erano tante perplessità, specie fra i nostri soci, che temevano una perdita di identità. Ma già allora si capiva l’importanza delle aggregazioni. Il tempo e i risultati, stanno rendendo giustizia a questa operazione. Con Molinetto siamo anche diventati socio di riferimento di Agriform, che oggi fattura 156 milioni di euro di cui oltre la metà all’estero. Mettersi insieme rafforza, non indebolisce». —



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