Ex Poste: il Demanio le cede con l’amianto

Longarone. L’edificio era anche sede della Pro loco. Il Comune interverrà con progetti poco costosi

LONGARONE. Dopo anni di attesa finalmente l'agenzia del Demanio concederà la proprietà al Comune di alcuni terreni e beni immobili, tra cui l'edificio dove era situata la sede del vecchio ufficio postale e della Pro Loco. Nel 2010 infatti, dopo l'approvazione della legge sul federalismo demaniale che attribuisce ai Comuni a titolo non oneroso alcuni specifici beni demaniali, Longarone avanzò tre specifiche richieste: una piccola area in località Pian di Vedoia tra Fortogna e il confine con il comune di Ponte nelle Alpi (territorio concesso dopo pochissimo tempo), un'area verde nei pressi della zona di Longarone Fiere e il grande edificio “ex Poste”.

Tra poco tempo dunque ci sarà ufficialmente la concessione anche di questi ultimi due, visto che la legge ha avuto un iter procedurale particolarmente lento. La struttura in questione era la vecchia sede dell'ufficio postale che da tempo si è trasferito vicino a piazza 9 ottobre e, fino al 2007, della Pro Loco, con connesso ufficio turistico e mostra fotografica sul Vajont. È un complesso che è molto visibile da tutti gli automobilisti di passaggio, anche per via del fatto di trovarsi dalla parte opposta della stazione ferroviaria. Da quella data è stato completamente abbandonato e versa ora in stato di degrado, con crepe e piccoli crolli che più volte hanno costretto a recitare la zona del sottopassaggio dove c'è la fermata delle corriere, per evitare rischi per l'incolumità dei pedoni e delle auto che attraversano la vicina strada statale. Molti cittadini inoltre hanno segnalato la presenza di amianto sul tetto: l'attribuzione in carico al Comune quindi potrebbe comportare “un regalo scomodo” per via di tutte queste problematiche connesse, ma l'amministrazione vuole comunque farsi carico della struttura, almeno con l'obiettivo di metterla finalmente in sicurezza.

«L'agenzia del Demanio finalmente ci concederà questo edificio» commenta il sindaco Roberto Padrin «e la nostra priorità è realizzare una messa in sicurezza adeguata, come d'altronde ci chiedono molte segnalazioni che abbiamo ricevuto nel corso di questi anni. È sicuramente praticabile una soluzione di basso impatto che non abbia un costo elevato, in caso di investimenti e progetti più ampi però il nostro Comune non avrebbe le risorse necessarie per procedere con altri lavori. L'ideale è che quindi si possa andare nella direzione di un accordo tra pubblico e enti privati come fatto positivamente con il vicino supermercato del centro, con una serie di accordi che in pochissimo tempo hanno portato alla costruzione dell'edificio dove al piano superiore sorgerà anche la cittadella della salute».

«Per il problema amianto, come per tutte le altre questioni» continua Padrin «sono stato in contatto con Roberto Reggi, nuovo direttore dell'agenzia del Demanio che conosco personalmente per via della comune militanza nella nazionale di calcio di sindaci: se l'edificio verrà riconvertito per fini pubblici forse ci sarà un aiuto in questo senso. Siamo ben consapevoli che ci verrà dato in carico un edificio fatiscente e pieno di problemi ma è nostro dovere fare qualcosa per questo luogo che, per la sua posizione, a mio avviso rappresenta uno dei biglietti da visita del nostro paese».

Enrico de Col

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi