Don Sacco ricordato in preghiera

CORTINA. A distanza di cinque anni dalla tragedia del monte Pore non si è affievolito il ricordo di don Claudio Sacco, il parroco di Mas-Peron travolto da una valanga durante una discesa solitaria in notturna sugli sci. E con la partecipazione di oltre 70 persone si è svolta a Cortina la fiaccolata in ricordo di don Claudio, nel luogo dove il sacerdote ha svolto il suo incarico di vice-cooperatore dal 1970 al 1979.
Il percorso scelto è stato dal parcheggio antistante la funivia Faloria fino alla chiesetta di Bigontina lungo il vecchio tracciato della linea ferroviaria “delle Dolomiti”. Le persone, con le candele in mano, in una notte meravigliosa di calma e di silenzio, sono poi ripartite sino per raggiungere la statua di san Francesco, proprio nel giorno della sua ricorrenza.
La fiaccolata è stata aperta con il canto composto da don Claudio “Acqua viva” cantato dal coro parrocchiale di Cortina d’Ampezzo intitolato esso pure “Acqua viva”; è seguita una riflessione sul tema: “Francesco, va’ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina” contenuta nel libretto, guida del percorso, composto dagli amici di don Claudio: “Lasciandoci guidare da Maria, che seppe farsi Casa di Dio, intraprendiamo il cammino ricordando don Claudio, un uomo innamorato di Dio e di tutte le sue Creature”.
Alla conclusione del Rosario non è mancato il canto: “Laudato sii o mio Signore”, seguito con entusiasmo da tutti e da don Giuseppe Pedandola che si era aggregato al gruppo degli amici di don Claudio. E del sacerdote scomparso cinque anni fa diceva: “«n occasione delle visite che faccio alle famiglie di Cortina, trovo moltissime volte appeso in luogo d’onore la fotografia di questo sacerdote e mi domando come abbia fatto a entrare così nel cuore di tutti, da essere ricordato a distanza di anni».
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