«Dal Primiero una concorrenza sleale»

FELTRE. «Spiazzante», «sorprendente», «ingiusto», «scorretto», «discriminatorio». Sono le reazioni dei presidi delle superiori del feltrino di fronte alla delibera con cui la giunta della Comunità di valle del Primiero annuncia la riduzione del 50 per cento delle agevolazioni sull’assistenza scolastica - precisamente assegni di studio e contributi sul trasporto - per gli studenti delle medie che si iscrivono a istituti fuori territorio, se gli indirizzi sono presenti a livello locale. Significa che a partire dal 2013-14 chi sceglierà il liceo scientifico, turistico, i Geometri o l'Enaip per diventare cuoco, ma vorrà frequentare la scuola nel feltrino, si vedrà dimezzare il bonus per libri di testo e autobus. Un provvedimento – quello sottoscritto dall'assessore all'istruzione Zeni – che coglie molti dirigenti di sorpresa. «Cosa devo pensare?», si interroga Salvatore Russotto dei licei classico e scientifico. «È una decisione politica, ma in un momento di crisi non è corretta perché i genitori scelgono sulla base della bontà dell'offerta formativa la scuola che ritengono migliore, guardando sempre al meglio per i figli», prosegue il preside del “Dal Piaz”. «Anche lì in Trentino sono cittadini che pagano le tasse e dovrebbero essere loro a far leva sugli amministratori per mantenere una forma di equiparazione delle agevolazioni scolastiche».
In pieno periodo di iscrizioni, aperte dal 21 gennaio al 28 febbraio «è prematuro parlare di dati, ma in molti vengono dal Primiero, area che gravita in tutti gli istituti del feltrino». La conferma arriva da Ragioneria e dal professionale: «Nelle giornate di “Scuola aperta” si sono interessati tanti ragazzi», dice il preside Graziano Baster. «Ma adesso se vogliono venire da noi perché ci sono scuole migliori si trovano penalizzati. Sembra un modo di obbligarli a stare là, vincolando la scelta. Spendiamo in laboratori e attrezzature per dare più servizi, il Colotti e il Rizzarda vantano ottimo credito per l’offerta didattica e questo è un deterrente che fa male. Non è giusto», tuona il dirigente del polo Isis. «Non capisco perché non si diano gli stessi soldi per tutti. È una cosa che non va bene. Le risorse sono sbilanciate a livello nazionale e bisognerebbe distribuirle con uguale ritorno». Quanto all'Enaip, scuola chiamata in causa dalla presenza dell'istituto gemello in Primiero, «che ha belle strutture con cui è comunque difficile competere», il preside Loris Giuliatti commenta come in questo caso «la nostra fortuna è che non abbiamo allievi trentini, mentre per le scuole che ne hanno potrebbe essere un bel problema, con il rischio della dispersione di allievi anche delle classi già avviate (dalla seconda in poi). Con la crisi molte famiglie probabilmente ragioneranno sul fattore economico». Ma pensando alle proprie preiscrizioni «siamo molto contenti perché c'è un incremento del 25-30 per cento». Dall’Agraria invece il preside Ezio Busetto premette che la delibera della Comunità di Valle «non riguarda il nostro istituto, in quanto indirizzo non presente in Primiero», però la ritiene «una modalità impropria e scorretta di incentivazione, o meglio di disincentivazione all'iscrizione in una scuola statale». Spiazzante è l'aggettivo che usa la direttrice dell'Itis Negrelli e Geometri Forcellini Costantina Facchin: «Detto a caldo, è uno svantaggio per le iscrizioni, ma c'è bisogno di digerire la notizia e rifletterci, leggendo le motivazioni. Per il momento prendiamo atto». Morde il freno Stefano Serafin dei licei Biologico e Psicopedagogico raccolti alle Canossiane, che suggerisce «un incontro fra istituti del Feltrino e del Primiero, proseguendo nell'attività di orientamento comune che c'è stata anche quest’anno», evidenzia il preside, facendo riferimento alla reciproca cooperazione tra le reti dei due ambiti territoriali, rivolte alle famiglie degli studenti di qua e di là dal confine. «La cosa sorprende perché da sempre ho trovato collaborazione a livello scolastico, non certo resistenze, sia con il comprensivo Negrelli che con il Santa Croce. Bisogna evitare tensioni e arrivare a una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti. Sarebbe opportuno trovarci per lasciare ai ragazzi la possibilità di scegliere secondo le preferenze».
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