Cyberbullismo, ufficio scolastico all’attacco

BELLUNO. Prevenire il cyberbullismo: è l’impegno dell’Ufficio scolastico territoriale che ha dato il via a una serie di incontri tra Belluno e Feltre dedicati non solo agli studenti, ma anche al corpo docente e alle famiglie.
«Sì perché l’informazione deve riguardare tutti a 360 gradi», dice la dirigente dell’Ufficio scolastico, Michela Possamai che aggiunge: «Sul bullismo, un tempo qui c’era un numero di telefono per le segnalazioni e uno sportello, ora che non ci sono più, abbiamo ripreso questo tema molto sentito, specie alla luce dell’utilizzo da parte dei ragazzi degli smartphone e di Internet. Il fenomeno ad oggi non è così diffuso da noi come in altre realtà, ma questo non significa che dobbiamo abbassare la guardia. Anzi. Dobbiamo tenere alta l’attenzione e soprattutto dobbiamo fornire ai ragazzi, ma anche a genitori e docenti, gli strumenti per capire come funziona il web e come riconoscere il cyberbullismo».
E così è partito un ciclo di tre incontri sul tema, di cui il primo si è tenuto lunedì scorso «e ha visto una partecipazione importante di studenti, docenti, ma soprattutto alla sera di famiglie. Abbiamo contato circa 200 genitori presenti nella sala teatro del Centro Giovanni XXIII. Un ottimo risultato che ci fa capire come le famiglie sentano il problema e desiderino non farsi trovare impreparate, in caso di bisogno. Perché in questi fenomeni, importante è capire i primi segnali per poter intervenire».
Il prossimo incontro si terrà venerdì 22 aprile al Colotti di Feltre e l’ultimo il 26 aprile a Belluno. Il primo incontro era incentrato sulla conquista della libertà dei giovani all’interno della società dei media, il secondo tratterà come prevenire e affrontare il cyberbullismo, e l’ultimo aiuterà ragazzi, docenti e famiglie a usare i media.
Ma la strategia per combattere questi fenomeni che si insinuano nelle vite dei ragazzi lasciando spesso un segno indelebile, passa anche attraverso il coinvolgimento dei diretti interessati cioè degli studenti che, tramite la Consulta studentesca provinciale e poi con le Scuole in Rete, hanno messo sul sito un questionario ideato da loro da distribuire via web ai loro coetanei per capire come vengono percepiti certi comportamenti, riconducibili al bullismo, e che tipo di azioni sono portati a mettere in atto per gestire questi atti di prepotenza nei loro confronti.
«Si tratta di un questionario che serve a riconoscere i comportamenti a rischio», spiega la dirigente Possamai, «e in base ai risultati che si otterranno, poi si penserà a un progetto per contrastare questi fenomeni partendo proprio dai punti deboli dei ragazzi. Anche perché non è da stupirci se il bullismo o cyberbullismo vadano spesso di pari passo con l’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti».
Paola Dall’Anese
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