Crepe profonde sulla nuova strada del Col Cavalier

BELLUNO. Dà segni di cedimento la strada che da Levego porta al traforo del Col Cavalier. Pur essendo appena stato realizzato e asfaltato, il terreno è tutt’altro che stabile, tanto che su una parte della sede stradale e sulla stessa piattaforma costruita verso il Piave per accogliere la pista ciclabile, si sono create delle crepe abbastanza ampie.
Qualche anno fa, sulla stessa strada, ma qualche metro più indietro, in seguito a piogge battenti, era franata una parte di asfalto, tanto che si era dovuto intervenire per mettere in sicurezza l’area.
Della situazione attuale si è accorto il consigliere comunale Silvano Serafini, alias Orso Grigio, che ha incontrato due tecnici provinciali di Veneto Strade proprio alla vigilia di Natale per un sopralluogo. «Sono stati molti gentili e disponibili a incontrarmi per discutere della questione e ascoltare le mie proposte per risolvere la situazione, un po’ come era accaduto per il sovrappasso di Marisiga», dice Serafini.
Come spiega Orso Grigio, infatti, la vera causa del cedimento del terreno e della sede stradale «è da imputare alla presenza di infiltrazioni d’acqua piovana sotto il piano della strada, piano che, 4-5 metri sotto terra, è costituito da pietrame e ciotoli. Tale materiale, fungendo da strato impermeabile, costringe l’acqua a scorrere in profondità. Così stando le cose, la pioggia convogliata da via Pedecastello, filtra nel terreno per poi finire a valle verso il Piave, alla base della scarpata stradale; tutto ciò è testimoniato dalla presenza di una serie di laghetti. Acqua che, è bene sottolinearlo, non è del Piave, bensì piovana», spiega il consigliere, che prosegue: «L’unico modo per far fronte al problema, senza andare a intaccare la strada ormai completata, è realizzare dei gabbioni di sassi contenuti da una griglia di ferro, che fungano da sostegno del terreno sovrastante; sotto i gabbioni devono essere posizionati dei grossi tubi per convogliare l’acqua piovana a valle».
«Che si tratti di un’area a rischio», conclude Serafini, «lo si evince anche dalla piccola corsia di sassi e dal grosso ghiaione che i tecnici hanno posto a monte e che avrebbe dovuto mantenere in superficie l’acqua piovana. Purtroppo tutto ciò non ha funzionato» .
Veneto Strade, quindi, interverrà per mettere in sicurezza soprattutto il nuovo tratto di pista ciclabile a destra della strada venendo da via Levego, sotto il quale si muove la scarpata. L’opera, con ogni probabilità, sarà eseguita la prossima primavera, cercando di non incidere sulla viabilità. «A questo sarebbe auspicabile affiancare anche un lavoro di manutenzione del bosco sovrastante per gestire il flusso idrico», conclude Orso Grigio. (p.d.a.)
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