Cordoglio anche a Belluno per la morte di Mons. Nervo

BELLUNO. Cordoglio anche nel mondo del volontariato bellunese per la scomparsa di monsignor Giovanni Nervo. «È stato un precursore dell’attenzione alle persone bisognose e con la sua grande fede e...
SALMASO - DON LUIGI CIOTTI SALMASO - DON LUIGI CIOTTI
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BELLUNO. Cordoglio anche nel mondo del volontariato bellunese per la scomparsa di monsignor Giovanni Nervo.

«È stato un precursore dell’attenzione alle persone bisognose e con la sua grande fede e cultura, ci lascia un patrimonio immenso di idee. Con una vita spesa per la giustizia, la solidarietà, la carità, la pace, ci lascia una testimonianza stupenda di vita. È nato povero, è vissuto povero, è morto povero, in una povertà che lui ha sempre considerato ricchezza, perché, diceva, gli lasciava una grande libertà. Il Vangelo e la Costituzione italiana sono sempre stati i capisaldi su cui costruiva un rapporto umano profondo con tutte le persone, di ogni estrazione sociale e cultura. Sui problemi concreti delle persone, diceva, non si può non essere d’accordo e si possono superare tutte le barriere culturali e ideologiche». Lo ricorda con queste parole Giorgio Zampieri presidente del Comitato d'Intesa e del CSV di Belluno: «Chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo anche personalmente in occasione di incontri e convegni, anche a Belluno, dove ha portato con la forza del suo carisma non solo testimonianza ma soprattutto un forte invito all’attenzione e alla disponibilità nei confronti di tutte le persone che per qualsiasi motivo hanno il diritto di vere qualcuno al loro fianco».

Mons. Giovanni Nervo, morto l’altra sera, era presidente onorario della Fondazione Zancan di Padova, ma è stato anche fondatore della Caritas italiana. Lo ricorda Angelo Paganin: «Dal 2002 collaboro con la Fondazione Zoncan e ho potuto conoscere la sua grande fede, sensibilità e cultura. Egli lascia un patrimonio immenso di idee».

Paganin ricorda l’impegno nella Caritas, ma anche nella società, nella scuola come insegnante di religione e nelle istituzioni da lui fondate, la Scuola superiore di servizio sociale di Padova (1951), la Fondazione Emanuela Zancan Centro di studio e ricerca sociale (1964), ora Onlus.

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