Clivet, la tecnologia del colosso Midea rende più appetibili i prodotti europei

Clivet festeggia i trent’anni dalla fondazione, tre dalla decisione di entrare a far parte del gruppo cinese Midea. «È una collaborazione, questa, che si basa su valori comuni», spiega Stefano Bellò, amministratore delegato della Clivet, «e che sta dando a livello industriale i frutti che avevamo ipotizzato, come dimostrano i numeri e soprattutto il buon clima aziendale».
Clivet, fondata nel 1989 da Bruno Bellò (classe 1945), padre di Stefano, era stata capace di diventare leader in Europa nella progettazione, produzione e distribuzione di sistemi per il raffreddamento, il riscaldamento, la ventilazione e la purificazione dell’aria. «Poi abbiamo scelto un progetto di integrazione sinergica», prosegue Bellò, classe 1973, «focalizzata sugli aspetti più funzionali alla crescita. Il tutto deriva dalla voglia di affermare a livello internazionale il nostro know how e ricercare nuovi mercati. Cosa che oggi possiamo fare da una plancia di comando considerevolmente più grande della nostra».
Se infatti Clivet ha chiuso il 2018 con un fatturato di 122 milioni di euro (era stato di 112 l’anno precedente), il gruppo Midea sviluppa un giro d’affari pari a 35,7 miliardi di dollari ed è uno dei gruppi tecnologici leader a livello mondiale nell’industria dei sistemi Hvac (Heat Ventilation Air conditioning and Cooling), degli elettrodomestici e nel settore della smart home.
Clivet è stata una delle prime aziende a proporre la tecnologia in pompa di calore, con compressori scroll e scambiatori ad alta efficienza per un elevato risparmio energetico. «Mio padre, fin dalle sue prime esperienze, aveva il sogno di una casa tutta elettrica, riscaldata con sistemi di pompe di calore. Una tecnologia che ha avuto poi negli anni alterne fortune, a seconda dell’andamento del prezzo del petrolio, ma che oggi si sta imponendo, grazie al bisogno di decarbonizzazione del comfort negli edifici. Questa soluzione, infatti, consente il massimo comfort climatico negli ambienti, il rispetto dell’ambiente e la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili. Oltre a questo, Clivet ha sviluppato altre due aree strategiche: i gruppi refrigeratori, condizionatori di media e grossa potenza; i climatizzatori per grandi superfici commerciali, dove ha acquisito una forte leadership a livello italiano e anche in altri mercati limitrofi. Già nel 1996, a indicare la nostra vocazione alla internazionalizzazione, era nata Clivet España SA; poi abbiamo continuato a guardarci intorno per valutare possibili acquisizioni, ma altrettanto stava facendo Midea, che ha individuato nella nostra azienda l’opportunità per sviluppare alcune particolari tecnologie e per essere maggiormente presente nei mercati europei».
Nella sua trentennale storia Clivet si è distinta per la vocazione a innovare i sistemi impiantistici, prima ancora che i prodotti, seguendo la crescente necessità di sostenibilità ambientale e risparmio energetico, secondo le politiche europee. «Oggi negli edifici è richiesto un livello di benessere elevato e costante, indipendentemente dalle condizioni esterne. Ma gli edifici non sono tutti uguali: a seconda dell’uso presentano notevoli differenze in termini di intensità di carichi, contemporaneità di richiesta di acqua calda e refrigerata, produzione di acqua calda sanitaria e rinnovo aria. Per questo Clivet ha creato una serie di soluzioni impiantistiche che soddisfano i bisogni dei diversi edifici, ottimizzando l’efficienza complessiva rispetto agli impianti tradizionali».
Oggi Clivet conta 630 dipendenti, ha uno stabilimento a Feltre di 50 mila metri quadrati, una rete vendita in Italia con 40 agenzie e 140 centri di assistenza, e nel mondo esporta in 75 Paesi, con sei filiali in Gran Bretagna, Germania, Spagna Russia, Uae (Emirati Arabi) e India, un’organizzazione dedicata al mercato cinese e 46 distributori nel mondo. Il 55% del fatturato viene sviluppato in Italia.
«Noi ci trovavamo a competere con nomi come Bosch, Daikin e Mitsubishi, colossi cento volte più grandi di noi. Ora invece», conclude Stefano Bellò, «abbiamo creato una sinergia che ci consente di trasferire in Clivet le tecnologie che sono il punto di forza di Midea; beneficiando della tecnologia e dei volumi della casa madre e inserendoli in prodotti europei e adatti al mercato del nostro continente. Una combinazione che si sta dimostrando molto competitiva».
«Oggi dunque rappresentiamo una Unità di business indipendente e tutte le decisioni fanno parte di processi di governance molto strutturati e condivisi. Non solo, abbiamo trovato un’azienda che fin dalla sua costituzione ha operato ed è cresciuta su tre caposaldi che anche noi condividiamo con convinzione: la soddisfazione del personale, del cliente e dell’azionista, rigorosamente in questo ordine». —
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