Chiede strada ma viene pestato da un ciclista: anziano in fin di vita

In ospedale gli danno otto giorni, poi l’emorragia addominale e l’operazione nella notte. C’è l’identikit del “pugile”



“Pot pot” al ciclista, quello reagisce, lo picchia e lo manda all’ospedale. F.T., 78 anni, di Borgo Valbelluna (zona di Lentiai), è ridotto in fin di vita dopo le botte prese. L’anziano è rimasto coinvolto nel violento diverbio con un ciclista, venerdì mattina. È stato pestato, colpito anche quando è finito a terra. Lì per lì sembrava solo un episodio da denunciare con una querela di parte per lesioni contro quell’uomo che poi si era pure allontanato in sella al suo velocipede. F.T., infatti, dal Pronto soccorso era uscito con otto giorni di prognosi.

La sera di venerdì, però, l’uomo si è sentito male a casa: probabilmente le botte hanno minato organi interni e nella notte tra venerdì e sabato l’anziano è stato portato d’urgenza all’ospedale di Feltre dove è stato operato per una emorragia interna addominale.

I carabinieri di Belluno e di Feltre sono alla ricerca del ciclista “pirata” del quale hanno una precisa descrizione: al litigio prima e al pestaggio poi ha infatti assistito la moglie del 78enne, che era seduta in auto. Una violenza che ha avuto fine solamente quando l’anonimo ciclista si è reso conto che nell’abitacolo dell’auto c’era un’altra persona. A quel punto si è allontanato con grande fretta.

Il grave episodio è avvenuto venerdì intorno alle 10.30, nella zona di San Fermo. F.T. era in auto e stava percorrendo la via che porta verso Villa Gaggia e poi a Triva Pasa.

Pare che l’uomo al volante abbia suonato per cercare di farsi dare strada dal ciclista e questi abbia risposto male in un primo momento. Poi i due sono scesi dai rispettivi mezzi e l’alterco è diventato più violento, fino a che i due sono venuti alle mani.

L’anziano sarebbe stato colpito durante la discussione: il ciclista, secondo le ricostruzioni dei carabinieri, ha percosso più volte F.T. a mani nude, anche quando lo stesso era terra. Colpi al volto e all’addome.

Poi si è allontanato velocemente quando si è reso conto che a bordo del mezzo c’era anche un’altra persona che aveva visto tutto il pestaggio e che poteva raccontare. La moglie di F.T., testimone preziosa per i carabinieri: a lei si deve una descrizione dettagliata del ciclista.

L’anziano, ferito, è andato in ospedale con la moglie: al Pronto soccorso del San Martino gli hanno diagnosticato dei traumi contusivi facciale e lombare, giudicati guaribili in otto giorni.

In ospedale anche la signora che ha preso un grosso spavento e che non ha accusato problemi fisici.

La coppia, dunque, faceva ritorno nella sua casa, a Lentiai e si era riservata il diritto di presentare querela per le lesioni: gli otto giorni di prognosi non prevedono la procedura d’ufficio.

Venerdì sera, però, l’anziano si aggrava: F.T. peggiora al punto tale che dev’essere ricoverato d’urgenza. Questa volta va all’ospedale di Feltre, dove viene ricoverato e operato d’urgenza per una emorragia interna a seguito dell’evento traumatico.

Scattano, quindi, le indagini dei carabinieri, sia di Feltre che di Belluno, in campo anche il nucleo investigativo coordinato dal maggiore Marco Stabile.

Sono in corso gli accertamenti per risalire all’identità del ciclista, descritto in maniera particolareggiata sia dall’uomo che dalla moglie.

Le condizioni del lentiaiese ieri erano ancora critiche (lo stesso aveva problemi fisici di suo, prima dell’aggressione): la prognosi riservat.

Un altro fronte potrebbe aprirsi dal punto di vista sanitario, dopo il primo grave episodio dei giorni scorsi e oggetto di indagine della magistratura. La procura potrebbe verificare qualche ipotesi di negligenza su una diagnosi di lesioni di otto giorni di prognosi a una persona che ha accusato, ore dopo, emorragia addominale.

Ma questa è un’altra storia, che “potrebbe” essere accertata: non è detto cioè che lo sarà effettivamente. —

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