Centraline sul Rova, pescatori in campo

AGORDO. Di chi è l'acqua? E in particolare di chi è l'acqua del torrente Rova? Sono le domande che hanno spinto il bacino di pesca n° 5 Agordino a promuovere per sabato alle 20.30 in sala “don Tamis” un incontro informativo sulle concessioni idroelettriche sui torrenti alpini e in particolare sul Rova. I relatori saranno Lucia Ruffato (Wwf), Piero Sommavilla (Acqua Bene Comune), Giovanna Deppi (Mountain Wilderness) e Diego Cason (Bard-Belluno Autonoma Regione Dolomiti).
«Tutti i cittadini», dicono i promotori «sono invitati a partecipare per essere consapevoli delle scelte in atto nei nostri territori». Il torrente Rova, in particolare, è interessato da due richieste di derivazione a fini idroelettrici. Una sul ramo di Càleda (Rova Alto) che insiste fra i Comuni di La Valle e di Agordo e l'altro sul ramo di Framónt (Rova di Framónt) che insiste sul territorio di Agordo. Per il Rova Alto, nel maggio 2014 la Sezione di Belluno del Bacino idrografico Piave- Livenza ha concesso alla Società Corpassa srl (che prima si chiamava Elettrica Dolomiti) di derivare per vent'anni dal Rova de Càleda, a quota 1248 metri, 300 l/s massimi e 100 l/s minimi, per produrre sul salto di 497,50 metri la potenza nominale media di 487,75 chilowatt. L'acqua verrà restituita a quota 747,30 metri. L'obbligo è di garantire il deflusso di una portata continua in alveo che, immediatamente a valle della presa, non sia inferiore a 43 l/s per tutto l'anno. «Per questa centralina», dice il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit, «so che manca ancora un passaggio nell'iter per arrivare a conclusione. Abbiamo fatto una convenzione con la ditta che andremo a ridiscutere nel momento in cui l'iter sarà terminato. Ad ogni modo al Comune arriveranno 60 mila euro l'anno per l'uso di terreni di uso civico».
Più complesso il discorso per il Rova di Framónt. Qui, ancora nel 2012, il Comune di Agordo aveva stipulato una convenzione con la Elettrica Dolomiti interessata ad ottenere anche la concessione su questo ramo di Rova. Convenzione che avrebbe dovuto assicurare dei benefici all'ente comunale. Tuttavia gli accordi erano stati fatti prima che venisse affidata la concessione. Se infatti l'allora sindaco Renzo Gavaz aveva dato per fatta la cosa annunciando in consiglio che la padovana Tecnoespe si era ritirata dalla “gara” (parole che poi gli erano valse una mozione di sfiducia da parte delle minoranze), tale ditta, ben lungi dal volersi defilare, si è vista assegnare la concessione nel novembre 2014 a scapito della locale Elettrica Dolomiti. Le due domande erano state considerate equivalenti, ma quella della Tecnoespe era arrivata per prima. Di fronte a tale decisione l'Elettrica Dolomiti ha presentato ricorso. Ad oggi, però, non si sa ancora nulla dell'esito.
Gianni Santomaso
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