Castellavazzo rilancia l’unione a Longarone
CASTELLAVAZZO. Nulla è ancora deciso sul nome che assumerà il futuro Comune unico nato dalla fusione tra Longarone e Castellavazzo. Ma unirsi è comunque un passo da fare.
Franco Roccon, come ultimo atto da sindaco di Castellavazzo, lunedì sera ha riportato in consiglio comunale la proposta della fusione dei Comuni. Longarone darà probabilmente il nome al nuovo ente e avrà la sede municipale, mentre a Castellavazzo potrebbero restare degli uffici – è stato detto durante l’analogo consiglio comunale che si svolgeva in contemporanea a Longarone dall’assessore Olivier – mentre il tema non è stato toccato in aula a Castellavazzo.
«Per il momento», dice però Roccon, «c'è solo una bozza di accordo tra i Comuni e non è ancora deciso niente a proposito, so anche che il nome può perfino stabilirlo la Regione. Adesso c'è questo documento politico-programmatico con alcuni punti ovvero il nome Longarone che è comunque più appetibile dal punto di vista mediatico, anche se seguendo il percorso storico non sarebbe male “Pieve di Lavazzo” e anche la sede dovrebbe essere presumibilmente Longarone per via della maggiore popolazione. Ma questo non vuol dire che tutti i nostri uffici saranno trasferiti lì. Infatti noi abbiamo gli uffici tecnici e di ragioneria che funzionano molto bene e potrebbero essere spostati qui, così non c'è neanche il problema dei parcheggi che c'è a Longarone. Comunque a breve si costituirà un comitato di lavoro per il referendum, che valuterà e spiegherà alla gente tutti gli aspetti, e io mi candido a guidarlo per via della mia esperienza in materia alla regione e durante il referendum dell'Alpago».
La fusione in ogni caso, secondo Roccon, s’ha da fare. «Abbiamo preso atto», dice, «del passo indietro di Ospitale, anche se poteva dirlo prima. Noi siamo stati da sempre favorevoli a questa opzione e lungimiranti, infatti sono ora noti i benefici economici dell'operazione (blocco al patto di stabilità per due anni e 20% di trasferimenti in più per dieci anni). Purtroppo aspettando abbiamo perso il bonus di 80mila euro di entrate, potevamo essere i primi in provincia ma ora ci hanno superato Quero e Vas. Comunque l'assessore regionale Ciambetti ha confermato che c'è una corsia preferenziale: adesso andiamo al referendum entro quest'anno e facciamo in fretta altrimenti tra qualche anno il nostro piccolo comune sarà svuotato di competenze e rimarrà solo come edificio». La delibera è passata all'unanimità anche se la minoranza con Marcello Mazzucco ha chiesto che il nome del nuovo Comune sia “Longarone-Castellavazzo”.
E se il bilancio consuntivo 2012 approvato poi durante la seduta è in buono stato con 152 mila euro di avanzo di amministrazione, quello politico del decennio è altrettanto lusinghiero per Roccon: «Ringrazio tutti quelli che ci hanno messo la voglia di fare, dai dipendenti comunali ai consiglieri. Io da “foresto” sono venuto qui trovando un comune commissariato e mi sono dato da fare per dare la massima visibilità al paese, anche fuori dalla provincia, e rilanciare le opere pubbliche. Penso di esserci riuscito».
Enrico De Col
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