Casso, Dolomiti contemporanee sistema il capitello

CASSO. Non solo arte contemporanea, ma anche recupero delle architetture sacre del territorio: è questa l'operazione che ha portato gli artisti di Dolomiti Contemporanee a contribuire con degli...

CASSO. Non solo arte contemporanea, ma anche recupero delle architetture sacre del territorio: è questa l'operazione che ha portato gli artisti di Dolomiti Contemporanee a contribuire con degli affreschi al restauro dell'antico capitello di Casso.

Il capitello è composto da una piccola edicola con muri a sasso e tetto in lastre, che non è dedicata a uno specifico santo, e si trova vicino al cimitero del paese, all'inizio del sentiero “Troi de Sant'Antoni”, che scende verso Codissago e verso la valle del Piave.

L'idea è nata in inverno, quando l’associazione Insieme Par Cas, con l'aiuto del Comune, ha cominciato i lavori di sistemazione degli esterni. Rimanevano incompleti gli interni, con un altare in pietra e tre nicchie a muro che ospitavano delle rappresentazioni sacre andate perdute molto tempo fa, tanto che pochi ricordano quali fossero i soggetti raffigurati.

Qualche mese fa Insieme Par Cas ha contattato Dolomiti Contemporanee, con cui esiste già un legame da diversi anni, e ha iniziato a ragionare insieme su quali immagini potessero essere rappresentate nelle nicchie vuote. Da questo dialogo è poi nata una collaborazione, sfociata nel coinvolgimento dell'artista Andrea Visentini, che ha riprodotto alcuni soggetti sacri tradizionali, interpretandoli però secondo uno stile espressivo personale.

«Ancora una volta», dicono quelli di Dolomiti Contemporanee, «è stato dimostrato il nostro interesse per l'identità dei luoghi, per le relazioni con il contesto, la storia, la socialità e la cultura dei territori in cui opera. Sin dall'inizio, il Nuovo Spazio di Casso, la nostra sede fissa nelle strutture delle ex scuole elementari, ha lavorato all'innesco di relazioni di senso con questa terra e con la sua gente. Perché l'arte deve essere sempre apertura, scambio e confronto. Questo incontro tra il nuovo e il vecchio, tra la cultura innovativa e la tradizione della memoria, è bello, forte e significativo».

Il restauro del capitello è stato possibile grazie al sostegno del Comune di Erto e Casso e dal Parco Naturale Dolomiti Friulane, con la collaborazione di Ernesto Da Rold e Marco Mazzucco. Appuntamento a domenica alle 15 con l'inaugurazione e la benedizione del parroco don Gabriele Bernardi, che è anche parroco di Longarone, visto che Casso rientra nella diocesi di Belluno-Feltre.(e.d.c.)

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