Casa mobile troppo stabile ma il reato si è prescritto

BELLUNO. In località Bosc, a Belluno, due coniugi sono proprietari di un terreno dove avevano deciso di posizionare la loro casa mobile, ma i lavori fatti per rendere l’area accogliente hanno fatto...

BELLUNO. In località Bosc, a Belluno, due coniugi sono proprietari di un terreno dove avevano deciso di posizionare la loro casa mobile, ma i lavori fatti per rendere l’area accogliente hanno fatto scattare un’indagine per abuso edilizio. Si è concluso con sentenza di non doversi procedere per prescrizione del reato, il processo a carico di un uomo e una donna, accusati di aver realizzato strutture permanenti non autorizzate su un terreno agricolo. L’indagine risale al 2012, quando i Forestali scoprono a Bosc una zona dove è stato realizzato un piazzale di ghiaia, un marciapiede lastricato, una staccionata, alcuni punti luce e un terrapieno che ospitava una casa mobile. Nel complesso l’area misura circa 30 metri per 10 e la casa mobile viene considerata stabile, perché per rimuoverla non c’era una strada.

Interviene anche l’ufficio edilizia del Comune, che impone la demolizione dei manufatti e il ripristino dell’area. I coniugi provvedono, chiedendo una piccola proroga per poter vendere la casa mobile, che viene rimossa con gru e trattore. Nel settembre del 2013 la zona è tornata al suo aspetto originario. Il pm aveva chiesto la condanna a 4 mesi e 8 mila euro di ammenda ciascuno.

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