Canestrini: «Ricordate i nomi dei carnefici»

L’avvocato di parte civile al processo Vajont premiato nella sua Rovereto A sorpresa un messaggio di Napolitano per elogiare l’impegno del legale
Di Michele Stinghen
consegna targa di riconoscimento all'avvocato Sandro Canestrini per aver difeso le vittime del Vajont - presenti da sinistra: Giovanna Sirotti, Mirandola Paolo, Barbara Lorenzi, Sandro Canestrini, Andrea Miorandi
consegna targa di riconoscimento all'avvocato Sandro Canestrini per aver difeso le vittime del Vajont - presenti da sinistra: Giovanna Sirotti, Mirandola Paolo, Barbara Lorenzi, Sandro Canestrini, Andrea Miorandi

ROVERETO. Da quella persona mite, con quel sorriso dolce, che, complice il peso delle 91 primavere, a fatica riusciva a stare in piedi per gli scatti dei fotografi, nessuno ieri si sarebbe aspettato un discorso così netto, duro e - più di tutto - lucido. Lucido come se non fossero passati 50 anni da quel dramma, eppure lui, Sandro Canestrini, l'avvocato che prese la difesa dei parenti delle vittime del Vajont, ha forse pronunciato le parole più vere sinora ascoltate in questi giorni di commemorazione dell'immane tragedia.

«Queste commemorazioni per le vittime del Vajont hanno qualcosa di sbagliato, perché non si ricordano i carnefici, i responsabili di quell'omicidio di massa. Bisogna ricordare i nomi dei colpevoli, e continuare a lottare, uniti, per gli ideali di uguaglianza e di giustizia».

Parole durissime, che hanno commosso il pubblico presente durante la consegna dell'onorificienza del Comune di Rovereto all'avvocato. Oltre al sindaco Andrea Miorandi, era presente il vicesindaco di Erto e Casso Lucio Carrara (il suo Comune, nel 2003, diede la cittadinanza onoraria a Canestrini, per il suo impegno durante il processo), gran parte della giunta comunale e del consiglio, e numerose autorità. Il Comune aveva invitato anche il sindaco di Longarone (trattenuto in Veneto, ha inviato un sentito messaggio di saluto) e Marco Paolini, l'attore di teatro che contribuì, con il suo spettacolo a ricordare la tragedia del 1963.

La sorpresa è stato il messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, letto dal sindaco Miorandi. Napolitano ha espresso «vivo apprezzamento per l'iniziativa che rende omaggio a un professionista che si pose al servizio di quanti erano stati drammaticamente segnati da quella immane tragedia».

Miorandi ha elogiato Canestrini, «un personaggio scomodo, scomodo a chi utilizza il potere come una clava contro gli ultimi e i deboli». Lui, come la presidente del consiglio comunale Barbara Lorenzi, si sono detti «orgogliosi di avere Canestrini come concittadino»; elogi da Olivi per la Provincia, parole di ringraziamento dal vicesindaco di Erto Lucio Carrara, infine è toccato a Paolo Mirandola tratteggiare la storia di Canestrini, che, giovane avvocato, prese le difese dei deboli per il Vajont, e in altri grandi processi, come Stava, i terroristi sudtirolesi. Lunghi gli applausi, ancora più forti dopo le parole di Canestrini, che ha ricordato - come fosse ieri, con orrore - i responsabili della tragedia del Vajont al processo, al termine del quale solo uno è stato condannato ad appena dieci mesi.

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