Olimpiadi, nuova istanza contro la costruzione della cabinovia Cortina–Socrepes

Un gruppo di cittadini diffida l’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali: «Stop immediato ai lavori, rischio frane e mancano le autorizzazioni”

La spaccatura che si è aperta sul terreno
La spaccatura che si è aperta sul terreno

Un gruppo di cittadini di Cortina d’Ampezzo, assistiti dagli avvocati Primo, Andrea e Alessandro Michielan, con studio legale in Mogliano Veneto, ha presentato una diffida formale all’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali chiedendo l’immediata sospensione dei lavori della cabinovia Apollonio–Socrepes, una delle opere olimpiche in vista di Milano–Cortina 2026. Secondo i legali, l’avvio dei cantieri sarebbe avvenuto senza progetto esecutivo approvato, in un’area già classificata a rischio frane dalla stessa Autorità di Bacino (pericolosità PAI – Piano d’Assetto Idrogeologico, zona P3).

Una circostanza, spiegano, che “non solo viola la legge, ma mette a repentaglio la sicurezza di residenti, lavoratori e turisti”. Nella diffida vengono inoltre segnalate gravi omissioni in sede di valutazione ambientale: non sarebbero stati considerati gli effetti cumulativi di più cantieri insistenti nella stessa zona, tra cui il nuovo Ski Bar “Ria de Saco” di Franz Kraler & Co., situato a circa 10 metri dall’arrivo della cabinovia “SIMICO” Cortina–Socrepes. Proprio in quell’area, nelle scorse settimane, si è aperta una frattura di oltre 40 metri sul pendio a monte della stazione di arrivo, con una deformazione di circa 50 cm del muro di contenimento del limitrofo chalet Kraler. Sulla cresta del versante, immediatamente a monte della crepa, è inoltre posizionato il quarto pilone della cabinovia SEM 243 “Lacedel–Socrepes” di ISTA S.p.A., attualmente in costruzione.

“Non si tratta di imprevisti – sottolineano i legali – ma di eventi già preannunciati nelle relazioni tecniche indipendenti. Avviare i lavori (della cabinovia SIMICO) senza progetto esecutivo e senza adeguati monitoraggi significa esporre tutti a rischi evitabili”.

L’Autorità di Bacino aveva piena conoscenza del progetto della cabinovia SEM 243 “Lacedel–Socrepes”, sottoposto nel novembre 2023 ed approvato dalle varie autorità l’11.03.2025, con lavori avviati già dall’aprile 2025, quando nello stesso mese di marzo 2025 aveva espresso un giudizio preliminare favorevole di ammissibilità della cabinovia Cortina–Socrepes SIMICO per i giochi olimpici. Infatti, l’iter di approvazione della cabinovia Cortina–Socrepes SIMICO era cominciato nel luglio 2024 e la prima riunione della Conferenza dei Servizi si era svolta il 19.02.2025.

All’esito di tale fase, il 24.03.2025 l’Autorità aveva rilasciato un parere favorevole (nota n. 4073), ma in forma condizionata , ossia subordinato all’approvazione del progetto esecutivo e alla verifica tecnica dei rischi idrogeologici e dell’immunità da frana. La partecipazione dell’Autorità a entrambe le Conferenze di Servizi comportava la conoscenza della compresenza dei due cantieri e dunque la necessità di una relazione cumulativa sugli effetti geologici e idrogeologici derivanti dalla contemporanea realizzazione delle opere. L’omessa valutazione di tali effetti cumulativi costituisce una grave lacuna istruttoria.

Per queste, ed altre ragioni, il parere della Conferenza di Servizi è stato impugnato al TAR Lazio, con udienza di merito fissata per il prossimo 29 ottobre. La diffida chiede quindi all’Autorità di Bacino di: sospendere immediatamente i lavori di costruzione dell’intera cabinovia Cortina–Socrepes; riesaminare la compatibilità ambientale dell’intervento; incaricare esperti indipendenti per nuove verifiche sul rischio idrogeologico, senza ricorrere ai tecnici di SIMICO che non possono essere considerati indipendenti. In mancanza di risposte immediate, i cittadini annunciano che si rivolgeranno anche alla magistratura, denunciando possibili omissioni di atti dovuti e il pericolo per la pubblica incolumità.

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