Caduta fatale in moto, muore a 42 anni «Manager in carriera e uomo fantastico»

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Vittima di un destino beffardo, Leonardo Saffayeh feltrino di origine, ha perso la vita venerdì all’ospedale Maggiore di Bologna dove era stato trasferito in condizioni gravissime dopo un incidente occorso a Monterenzio in mattinata. Leonardo Saffayeh, manager di 42 anni, residente a Filago in provincia di Bergamo, stava percorrendo in moto via Cà dei Masi, in località Rignano Bolognese. Per cause in corso di accertamento, e la disposizione di autopsia, l’uomo avrebbe perso il controllo della due ruote, una Bmw Adventure, cadendo a terra e finendo sotto un suv Volkswagen, che proveniva dalla direzione di marcia opposta condotto da una donna bolognese di 51 anni. Un imprevisto rivelatosi fatale.
Immediati i soccorsi di 118 e Vigili del fuoco che hanno estratto il 42enne dalle lamiere. Le sue condizioni sono apparse fin da subito gravissime ed è stato trasferito all’Ospedale Maggiore dove è poi deceduto. Il manager era in compagnia di alcuni amici con cui stava trascorrendo qualche giorno di vacanza. Nonostante la carriera lo avesse portato più lontano dal Veneto, Leonardo conservava e coltivava i legami con la sua terra, il Feltrino, dove spesso tornava a far visita ai genitori e ai suoi tanti amici ed ex compagni di scuola. Diplomato al liceo scientifico Dal Piaz nel 1999, si era poi iscritto a Economia a Venezia e dopo un periodo di lavoro nel Bellunese, si era trasferito a Milano.
Attualmente era responsabile dell’ufficio controllo di gestione della Gi Group, agenzia di Cologno Monzese che si occupa di somministrazione di lavoro interinale. Era all’apice di una carriera luminosa che rispecchiava anche il suo temperamento, ottimista e solare, e il suo essere nel mondo declinato anche nella capacità, tutt’altro che scontata, di mantenere i legami antichi e di crearne di nuovi, sempre improntati alla generosità e alla lealtà.
Questo è quanto dicono di lui i vecchi compagni di scuola e amici di vita, che venivano coinvolti da Leonardo ogni volta che tornava a Feltre. «Anche in questo era straordinario», sottolinea l’amico Vittorio. «Aveva la capacità di non perdere di vista nessuno, di avere a cuore tutti noi, di non dimenticare nessuno, anche a distanza di tanti anni. Una qualità che esprimeva con i fatti. Credeva molto al valore dell’amicizia e lo dimostrava con l’interesse sincero per le vicende umane delle persone che amava e che avrebbe amato per sempre. E oggi per tutti noi è una giornata così triste che non vengono nemmeno le parole per descriverne i valori».
Leonardo lascia la figlia Valeria di 7 anni, mamma Fulvia Pisan apprezzata psicologa del servizio di psichiatria di Feltre, ora in pensione, papà Atef conosciuto come conduttore di lunga data dello store Guerra Computer e la sorella Amira di qualche anno più giovane di lui. Di bellezza rara e di simpatia non comune, Leonardo ha lasciato il segno per ogni tappa della sua vita, dalla scuola dove viene ricordato come un “goliarda empatico” ai lavori stagionali negli alberghi di montagna, che gli permettevano di mantenersi agli studi in autonomia.
Profondamente costernata anche la comunità di Primiero e di San Martino di Castrozza. In queste valli lo rimpiange chi ha avuto modo di conoscerlo quando era un ragazzo, pieno di buona volontà, rispettoso, ma dotato anche di grande ironia. Qualità che non sono venute meno neppure quando è salito “di grado”, assurgendo a una carriera che si sarebbe consolidata ulteriormente se nella triste mattinata di un risveglio estivo non si fosse interrotta questa vita. —
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