Bond: «Tutta a Feltre la chirurgia oncologica»
Il commissario di Forza Italia in campo a difesa del Santa Maria del Prato «Andrò in Regione per rivedere la scelta di spostare la senochirurgia a Belluno»

FELTRE. «La chirurgia oncologica deve essere fatta tutta a Feltre, compresa senochirurgia». Il dietrofront della dirigenza Usl Dolomiti sul laboratorio analisi di Agordo, ripristinato e potenziato grazie alla caparbietà dei sindaci altobellunesi, costituisce un precedente per il futuro della senochirurgia. Di questo è convinto il commissario di Forza Italia, Dario Bond che ieri, accompagnato dal cortinese Stefano Ghezze e dal vice-coordinatore Lorenzo Bortoluzzi, ha preannunciato un’azione di contrasto al trasferimento della chirurgia senologica a Belluno, senza colpo ferire con la direzione dell’Usl Dolomiti «se prevarrà lo stesso principio di buon senso a garanzia della salute e della sicurezza dei pazienti dell’intera provincia».
Dice, Dario Bond: «Ho già chiesto un incontro con l’assessore Coletto e con Domenico Mantoan per i primi giorni del 2018 affinché si riveda la scelta di trasferire senochirurgia a Belluno, togliendola a Feltre. Chiederò che si induca l’Usl Dolomiti a un’inversione a U, come già fatto per il laboratorio analisi di Agordo, anche per quanto riguarda la senochirurgia. Feltre deve diventare una sorta di hub (cioè area di intervento vasta di riferimento), nel piano di riorganizzazione della sanità provinciale, per quanto riguarda la chirurgia oncologica. Che è entrata nel dipartimento provinciale chirurgico. Ho avuto assicurazioni da parte della Regione che a maggio, massimo giugno 2018, sarà riconsegnata la nuova piastra chirurgica, che significa 45 milioni di investimento. Un apparato nuovo, a norma, dove gli operatori lavorano in sicurezza con tutta la strumentazione che serve, deve poter giustificare un flusso di interventi chirurgici consistente. Già fanno riferimento a Feltre la vallata del Primiero (che ha comportato nelle ultime schede di dotazione sanitaria una quota di posti letto in più per il Santa Maria del Prato), l’altopiano di Asiago, il Bassanese e una parte dell’alto trevigiano. Già Feltre è centro di riferimento per la chirurgia oncologica del tratto digerente. È necessario le sia riconosciuta la valenza per quanto riguarda senochirurgia, anche per le professionalità d’équipe che ci sono a Feltre».
Per questo, evidenzia Dario Bond, è necessario che ci sia una mobilitazione che investa, come soggetti comprimari, le massime autorità sanitarie, cioè i sindaci della vallata, e le associazioni che facciano massa critica. Sulla proposta del commissario Fi, concordano Stefano Ghezze e Lorenzo Bortoluzzi che feltrini non sono, e che «per il bene della popolazione provinciale», caldeggiano «un impegno trasversale, senza bandiere di campanile, che non prescinda da una riorganizzazione globale in difesa delle eccellenze e della sanità pubblica, accessibile a tutti i cittadini».
Laura Milano
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